Milano – Loredana Femiano, la mamma di Giulia Tramontano, è stata un esempio di coraggio, resilienza, garbo e grande umanità. Lo hanno ricordato le pm della procura, Alessia Menegazzo e Letizia Mannella e lo hanno condiviso anche tutti i dipendenti e i cancellieri dei dipartimenti di palazzo di Giustizia di Milano che ieri mattina hanno regalato alla mamma di Giulia una pianta di rose bianche accompagnata da parole di profondo affetto per questa donna minuta capace di sopravvivere a un dolore inimmaginabile. È la prima volta che tutto il personale di un tribunale grande come quello di Milano, luogo di dolore, soprattutto la Corte D’Assise, si stringe in un abbraccio cosi forte. La mamma di Giulia non ha mai mancato a una udienza e con coraggio qualche mese fa ha testimoniato per oltre due ore raccontando in aula chi era sua figlia. Ieri aveva una spilla col volto di Giulia, sul banco una foto della figlia e le scarpine azzurre fatte all’uncinetto che Thiago non potrà mai indossare.
Dopo il verdetto si è sciolta in un pianto disperato e liberatorio sulla spalla del figlio Mario, appena diventato papà di una bambina che ha chiamato come la sorella. "Abbiamo sofferto molto, ma non ho provato rabbia e neppure odio – ha detto Loredana –. Giulia mi diceva sempre che l’odio è un sentimento inutile. Oggi nel mio cuore c’era quella frase”. Non c’è stato giorno, in questi diciotto mesi, in cui non abbia postato sui social una foto della figlia, un pensiero rivolto a lei, un fiore o una canzone.
"Abbiamo una canzone io e lei – dice la mamma –, quella che cantavamo sempre si intitola ‘Immensamente Giulia’ io le dicevo sempre che quella canzone era stata scritta apposta per lei. E lei sorrideva: sei tu immensa mamma, mi rispondeva, ce l’ho davanti quel sorriso, Giulia era così. Se le facevi un complimento te lo ricambiava subito”.
E ancora. "Non voglio parlare dell’assassino, voglio parlare di mia figlia, di quello che ha insegnato a tutti, dell’amore che ha lasciato, sono fierissima di lei. Ho 10mila ricordi e quando ho voglia di sentirla ascolto il suo ultimo audio, quello in cui mi raccontava del passeggino e delle tutine che aveva comperato”. E a chi le parla di vendetta risponde: “Non abbiamo mai parlato di vendetta, non esiste vendetta. Abbiamo perso una figlia, un nipote, abbiamo perso la nostra vita. Io non sono più una mamma, mio marito non è più un papà, i nostri figli saranno segnati a vita da questo dolore. Quello che abbiamo perso – ha aggiunto il padre Franco – non lo riavremo mai. Oggi non abbiamo vinto, abbiamo perso in tutto”.
La famiglia Tramontano ha poi preso parte a un flashmob organizzato dal comitato per pari opportunità dell’ordine degli avvocati fuori dal Palazzo di Giustizia. La famiglia ha tenuto uno striscione con la foto di Giulia: "A Giulia e Thiago. Il vostro nome risuonerà nel tempo, tra le mura del mondo e ricorderà all’uomo di saper lasciare andare, rispettare, proteggere, custodire, accudire e semplicemente amare. Saremo sempre con voi, mano nella mano, la vostra famiglia. Mai più violenza”.