Martedì 7 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Malattia X in Congo: l’Italia alza il livello di allerta negli aeroporti

Gli esperti indicano la necessità di monitorare le condizioni di salute di chi arriva dalle zone del contagio in attesa di avere maggiori informazioni sulla malattia che si sta diffondendo e facendo vittime nel paese centrafricano

Gli esperti consigliano di controllare negli aeroporti le condizioni di salute di chi arriva dalle zone interessate dal contagio

Gli esperti consigliano di controllare negli aeroporti le condizioni di salute di chi arriva dalle zone interessate dal contagio

Roma, 6 dicembre 2024 – L’Italia alza il livello di allerta negli aeroporti a seguito della malattia misteriosin Congo che si sta diffondendo rapidamente e che avrebbe fatto già centinaia di vittime nel paese centrafricano.

Allerta in aeroporti e porti

Fra le prime misure ci sarà dunque una maggiore attenzione nei confronti delle condizioni di salute di chi arriva dal Congo o chi ha recentemente viaggiato nel paese africano. Le Usmaf – gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, che si occupano del controllo sanitario su passeggeri e merci –, sono state allertate anche se non esistono voli diretti. Non c'è nessun allarme per l'Italia, ma le Usmaf - come accade in tempi di globalizzazione e di mobilità internazionale - hanno ricevuto la comunicazione su quanto sta accadendo in Congo e sugli eventuali sviluppi da parte delle autorità sanitarie internazionali.

Con una lettera inviata dal ministero della Salute chiede alle Usmaf, "di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal paese”. Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali “stano lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendpo il paese, già recentemente colpito dall'epidemia di mpox”.

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“Ipotesi agente patogeno respiratorio come Covid o influenza”. Team dell’Oms in Congo per indagare sulla malattia misteriosa

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Il parere dell’esperto

"Ancora non sappiamo nulla, ma probabilmente è una malattia infettiva. Visti i morti nei villaggi potrebbe trattarsi di zoonosi (cioè trasmessa dagli animali), ma ancora non abbiamo dati. Il concetto fondamentale è che bisogna imparare a ragionare in termini di Global Health, di salute globale, perché il Congo sembra lontano ma non lo è. Occorre un monitoraggio epidemiologico con attenzione ai voli verso l'Italia, controllando le persone con sintomi simil-influenzali con i tamponi in modo da escludere determinate malattie”. Questa la raccomandazione di Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia all'Università Campus Bio-medico di Roma, rispetto alla misteriosa malattia che ha interessato il sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RdC).

Cosa sapiamo della malattia

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Alcuni sanitari al lavoro in Congo durante la recente epidemia di Mpox

Le notiazie che arrivano dal Congo, e che hanno spinto l’Oms a inviare una task force per verificare la situazione e avviare delle analisi sulla malattia, ha colpito circa 400 persone nell'ultimo mese con un numero di vittime non ancora chiaro (si parla di oltre 140). Patologia caratterizzata da sintomi quali febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, difficoltà respiratorie e anemia.

La task force dell’Oms

“Gli esperti inviati dall'Organizzazione mondiale della sanità possono effettuare una diagnosi clinica e una diagnosi molecolare di laboratorio in tempi molto rapidi con sistemi per l'isolamento e il sequenziamento del patogeno", spiega Ciccozzi, ricordando però ancora una volta come, in generale, serva una visione globale della salute.

Il rischio Giubileo

 “L'approccio è ancora miope, a mio avviso non si fa abbastanza. In Italia per il Giubileo avremo 38 milioni di pellegrini in un anno, bisogna effettuare un monitoraggio epidemiologico anche a livello regionale. Oggi si può cambiare continente in 12 ore, è fondamentale una maggiore attenzione”.