Domenica 22 Dicembre 2024
LOREDANA DEL NINNO
Cronaca

Malaffari di cuore. Attenti alle truffe affettive: "Sono stupratori emozionali”. Ecco come difendersi

Crescono i casi di persone raggirate: i criminali sfruttano la generosità o chi è in cerca di relazioni Jolanda Bonino (Movimento Acta): “I bersagli vengono scelti studiando e sfruttando i profili social”

Roma, 6 novembre 2023 – Si spacciavano in chat per l’attore Hugh Jackman – fascinoso oggetto del desiderio di molte donne – e sono riusciti a spillare alla malcapitata, ben 900mila euro. Quella di Marcella, 60 anni, è una delle più eclatanti truffe affettive salite di recente alla ribalta. Raggiri che da anni imperversano sul web, messi in piedi da vere e proprie organizzazioni criminali. Frodi sempre più sofisticate che non nascono soltanto dalla ricerca di un partner in Rete, ma fanno leva sulla generosità delle persone o sul miraggio di qualche buon investimento economico, favorite da strumenti tecnologici in continua evoluzione.

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Stupri emozionali

Jolanda Bonino, presidente del Movimento Acta da anni al fianco delle vittime, traccia i contorni del reato e lo stato di profonda prostrazione in cui cadono le ‘prede’ nel momento in cui realizzano l’inganno. "Si tratta di veri e propri stupri emozionali – afferma – . Le organizzazioni criminali hanno affinato le tecniche, avvantaggiate anche dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Oggi è possibile creare falsi video, movimentare le foto, far parlare immagini di persone che non esistono. Distinguere il vero dal falso on line è sempre più complicato".

"Parlo di stupri – prosegue – perché entrare fraudolentemente nella sfera di un individuo, abusando dei suoi sentimenti e della sua buona fede, non è a mio avviso meno grave che violentare una persona fisicamente. Le vittime subiscono conseguenze psicologiche devastanti, oltre al danno economico. Una parte considerevole finisce sul lastrico".

Vergogna di denunciare

C’è chi fatica a denunciare. "I dati diffusi dalla polizia postale descrivono in parte il fenomeno – sottolinea Bonino –. Le statistiche del nostro Osservatorio affermano che soltanto il cinque per cento dei truffati decide di rivolgersi alle forze dell’ordine".

I motivi della reticenza, spiega la presidente di Acta – acronimo di “Associazione contro truffe affettive“ – sono diversi. "Alcuni si vergognano di essere caduti in trappola, altri temono di mettere alla berlina la famiglia. Un problema rilevante – nel caso di separati che vivono una battaglia legale con l’ex coniuge – è il timore di perdere l’affidamento dei figli".

Aiuto psicologico

Il momento della denuncia, quando arriva, è estremamente delicato. "Sarebbe auspicabile una formazione specifica per il personale che raccoglie i racconti delle vittime – suggerisce Bonino, che aggiunge: "Il fenomeno purtroppo è in espansione anche all’estero. Nati come associazione, siamo diventati un Movimento presente anche fuori dall’Italia". Acta collabora con le forze dell’ordine e offre sostegno psicologico anche grazie a tanti volontari. Persone che hanno sperimentato l’inganno in prima persona e decidono poi di aiutare gli altri.

Trappola social

"Bisogna prestare attenzione al linguaggio – conclude la presidente –. La definizione corretta è truffa affettiva e non sentimentale, perché sempre più spesso alla base dei raggiri non c’è nessuna intenzione da parte della vittima di intrecciare relazioni. Basta mettere un like, commentare un post o scrivere un messaggio in una bacheca per essere attirati nella trappola. I malviventi fanno leva sui punti deboli dei prescelti, studiando attentamente i loro profili social e usando gli argomenti e le parole più utili per raggiungere lo scopo. Ci chiediamo cosa si nasconda dietro tanta sottigliezza, nei confronti della quale le vittime sviluppano una vera e propria dipendenza".

Come difendersi

"Le vittime non sono mai casuali – conferma Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista –. Le associazioni criminali le ‘targhetizzano’ basandosi sui profili social, scavando nel loro privato e facendo leva sull’affettività. Stabilito il contatto, vincono la diffidenza con il racconto di una falsa normalità che risponde ai bisogni dei malcapitati. Fanno in modo che perdano il sonno, bombardandoli con comunicazioni notturne, perché scrivono sempre di vivere in altri continenti. In questo modo le vittime perdono lucidità, il contatto con la realtà e si isolano dalla famiglia, poichè dormire poco produce in chiunque disturbi dell’umore. In molti casi i truffatori utilizzano la persuasione occulta, inviando messaggi subliminali attraverso immagini e parole specifiche inserite nei video, che parlano direttamente all’inconscio e condizionano la vittima. Un meccanismo pericoloso, da cui è praticamente impossibile difendersi. È fondamentale fermarsi prima possibile".

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