Venerdì 31 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Oltraggiata la Madonna di Valfabbrica

Coperta da un telo, sopra la corona uno penumatico. Nessun danno

La Madonnina

Valfabbrica, 13 gennaio 2015 - UN TELONE, una gomma, alcuni segnali stradali. Non bastava l’atto di vandalismo perpetrato ai danni di una statua della Madonna in via Cortonese, solo pochi giorni fa; un’altra immagine della Vergine è stata oltraggiata, stavolta a Valfabbrica. Nel mirino è finita l’installazione religiosa posta proprio di fronte all’edificio del Comune, praticamente a bordo strada. La scorsa notte, mentre tutto il paese dormiva e il buio offriva riparo agli autori del gesto (ancora ignoti) la Madonnina è stata coperta con un telone e, sopra la corona, le è stato appoggiato uno pneumatico. Sotto l’effige sono stati poi posti alcuni cartelli stradali, rubati qua e là lungo le strade comunali di Valfabbrica.

IL FATTO è stato scoperto solo al sorgere del sole; subito gli abitanti si sono preoccupati di rimuovere tutto il superfluo e, soprattutto, si sono assicurati che la statuetta fosse intatta. Fortunatamente, nessun danno è stato arrecato alla Madonnina di Valfabbrica, che non presenta segni evidenti di questa nottata trascorsa «al coperto» sotto il telone e con una gomma come fardello da portare sopra alla testa e alla coroncina. Una notte in mano ai vandali.

IL SINDACO di Valfabbrica, Ottavio Anastasi, è dispiaciuto per l’accaduto e anche un po’ preoccupato: «Speriamo – si limita a commentare il primo cittadino, subito informato su quanto era successo – che si sia trattato soltanto di una bravata di alcuni ragazzini che non sapevano come combattere la noia, però...».

PERÒ sta di fatto che in una ventina di giorni sono due le statue della Madonna prese di mira nel territorio perugino; ad una, quella dei giardinetti di via Cortonese, è andata decisamente peggio visto che è stata letteralmente distrutta (e poi riparata grazie allo sforzo dei cittadini); quella di Valfabbrica si è “salvata” ma ciò che fa riflettere, specialmente alla luce di quello che sta accadendo in tutto il mondo dopo i fatti di Parigi, è come le effigi religiose rappresentino sempre più un bersaglio. Un «nemico», o semplicemente oggetti contro cui sfogarsi.

A PERUGIA non si può nemmeno dimenticare il furto «per goliardia», si sono difesi gli autori denunciati dai carabinieri, della statua del Bambinello nel presepe sotto le legge della Cattedrale di San Lorenzo. In quel caso la statuetta era stata anche imbrattata (gli studenti denunciati ci avevano disegnato dei baffi con il pennarello) e rubata per ben due volte tanto da far prendere alla Curia la decisione estrema di rimuovere l’immagine del presepe.

Luca Vagnetti