Martedì 12 Novembre 2024
CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Macerata, 50 ragazze contro le molestie: “Ecco i nostri racconti, denunciate sempre”

Palpeggiate, toccate, inseguite: una realtà sconcertante emersa grazie al lavoro di una studentessa universitaria e di un collettivo che hanno messo in rete le storie. Dall’esperienza è nato anche un podcast

Macerata, 20 novembre 2023 – Palpeggiate, toccate, inseguite fin dentro il palazzo: sono solo alcune delle storie delle ragazze che hanno subìto molestie a Macerata. Episodi che spesso, anche a distanza di mesi o anni, hanno lasciato ferite che non si sono ancora rimarginate. Subire molestie – o anche cat-calling – non è cosa da poco e oggi queste giovani donne lo gridano, tutte insieme, perché essere chiamate con urla, fischi, gemiti mentre si cammina per strada, essere infastidite, o peggio, alla fermata del bus o nell’ingresso di casa, morire di paura nell'andare in giro da sole, tutto questo non è più accettabile.

Il collettivo Bestie Fiere di Macerata
Il collettivo Bestie Fiere di Macerata

Grazie alla studentessa universitaria Marlene Corvaro sono stati messi insieme 50 racconti (un numero impressionante se si pensa che riguarda la sola città di Macerata), alcuni ora raccolti nel podcast ‘Sulla mia pelle’, disponibile su Spotify. Hanno chiesto aiuto al centro antiviolenza, qualcuna ha denunciato. E hanno organizzato un incontro al bar Samo, grazie al collettivo Bestie Fiere.

Tra gli altri, ha partecipato la cantautrice maceratese Lara Grillini, in arte Laragosta. Piena la sala, pieni di rabbia gli occhi delle ragazze. Sulle vetrate del bar erano appesi i fogli con le testimonianze. Un tema, troppo spesso, sottovalutato. "Ti è mai capitato di aver subito cat-calling o molestie a Macerata?”. Questa la domanda posta da Corvaro sui social. E in soli 6 giorni, 50 risposte. “Un problema ormai quotidiano”, spiega Corvaro. “Basta con gli stereotipi, con l’identificare il molestatore con lo straniero, perché per lo più si tratta di italiani e dell’età dei nostri genitori, se non più anziani. E basta anche con la colpevolizzazione della vittima, ‘Se l’è cercata, girava in minigonna’. Possiamo vestirci come vogliamo e poi non è una questione di abbigliamento. Quando mi è capitato ero in tuta, per dire”. Tra queste ragazze, c’è chi esce ormai solo con lo spray al peperoncino o con le chiavi che spuntano tra le dita della mano, a mo’ di arma di difesa. Alcuni esempi di testimonianze: a una minorenne, in centro, un uomo ha mostrato le parti intime.

“La cosa brutta è che c’era tanta gente indifferente”. “Ora quando esco di casa la notte tengo le chiavi in mano. È stato devastante a livello emotivo e mentale”. Un uomo ha puntato una ragazza e bloccato la porta del palazzo mentre lei entrava. Poi, una volta dentro, “mi ha seguita”, racconta. Mentre la porta si chiudeva “lui mi ha fatto il segno di sgozzamento con la mano”. Poi, “ho sentito che saliva e scendeva con l’ascensore ai vari piani”.

Altro caso: “Un uomo, 65 anni, si è avvicinato, mi ha detto ‘che belle cosce’ e poi mi ha palpato il seno. Ho sporto querela. La polizia mi ha richiamato dopo una settimana, aveva un video, da cui ho riconosciuto la persona. A luglio lo hanno condannato”. E ancora: un uomo si avvicina a una ragazza ai distributori automatici: “Mi ha leccato una guancia. La sensazione più ripugnante che abbia mai provato”. Un’altra racconta di molestie da parte di “uomini adulti, sempre italiani” e sempre in centro storico, è stata anche accerchiata. Una molestia non è cosa da poco, e oggi più che mai, mentre il Paese deve ancora digerire la notizia dell’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin, 22 anni appena, ammazzata dall’ex, sul social Instagram che gravita attorno all’Università di Macerata scrivono: “Riposa in pace Giulia. Continuate ancora a dire che tante volte, quando in questa pagina vengono raccontate storie di molestie, si crea solo inutile allarmismo”.

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