di Elena G. Polidori
Per costruire un nuovo Pd bisogna "partire dai sindaci", sostiene il candidato alla segreteria e presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che poi chiama alla coerenza sfidanti e compagni di partito: "Spero che nessuno, indipendentemente dall’esito, tiri in ballo di nuovo la scissione". Intanto si guarda alle regionali lombarde come possibile laboratorio di un nuovo accordo tra Pd e M5s, al momento solo accennato tanto da essere considerato nulla più di un semplice "dialogo" ma almeno un passo avanti dopo la rottura sancita alle politiche.
Il leader grillino, Giuseppe Conte, ha detto che il M5s è pronto a "confrontarsi con altre forze politiche e sociali". E più chiaramente che "se il Pd vuole dimostrare di aver fatto tesoro di errori passati, noi ci siamo, se si vuole sedere al tavolo di confronto, siamo disponibili, qui come altrove, ma con criterio e metodo".
La premessa però è che si parte dai programmi, non dai nomi. Un assist che Pierfrancesco Majorino, già indicato dal Pd come suo candidato, ha colto al balzo non appena Conte ha parlato di lui come "una persona che ha sensibilità vicina" ai temi cari ai 5Stelle, accogliendo l’idea di un programma comune che pottrebbe convergere sulla sua persona, ma dal Nazareno hanno risposto, invece, con toni piccati: "Abbiamo un candidato forte che non ha un problema di identità e che farà un buon lavoro sul programma".
Di nuovo Pd e M5s uniti alle Regionali, casomai anche nel Lazio? Il rinnovato, possibile sodalizio lascia con l’amaro in bocca il leader di IV, Matteo Renzi, che definisce una "forma di masochismo" quella dei dem che si lascerebbero "emendare da Giuseppe Conte" invece di sostenere Letizia Moratti in Lombardia, che oggi presenterà la sua lista civica.
Intanto, qualcosa si muove sul fronte del congresso dem, anche se sono movimenti cauti. Come quelli del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, possibile candidato alla segreteria che, tuttavia, pare ancora incerto sullo sciogliere la sua riserva. Ieri il sindaco marchigiano ha presentato una serie di proposte, "10 idee", per il nuovo Pd che uscirà dal percorso costituente. "Per le candidature ufficiali c’è tempo fino al 27 gennaio - ha detto - . Ma di certo noi siamo in campo. Vogliamo rappresentare chi soffree chi si batte per salvare il pianeta". Oggi sarà il turno del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che durante un evento a Roma potrebbe lanciare la propria candidatura". Il segretario uscente Enrico Letta si limita a una lettura ecumenica: "Ci saranno tante idee e candidature, che porteranno vivacità".