Vasto, 5 settembre 2023 - Il lupo di Vasto “va rimosso”. Arriva anche la voce decisamente autorevole di Luigi Boitani, presidente della ‘Large Carnivore Initiative for Europe’ e padre della conservazione in Italia, a mettere il sigillo alla vicenda che vede da mesi la cittadina abruzzese al centro di aggressioni da parte di un animale che – ha certificato il Dna dell’Ispra – è una lupa pura, niente a che fare con un ibrido.
Ormai da settimane si cerca di catturare l’animale. Che negli ultimi video – anche sulla ciclabile della cittadina - appare sfinito e zoppicante.
Lupa di Vasto: cosa temono gli esperti
Non solo. Appare chiaro, è la riflessione di chi si occupa di grandi carnivori da una vita, che la lupa di Vasto – isolata dal branco – potrebbe ‘disperdersi’ e percorrere migliaia di chilometri, alla ricerca di un territorio libero. Quindi il problema rischia di trasferirsi in un’altra parte d’Italia. Anche per questo, è il ragionamento, occorre fare presto e catturarla.
Von Der Leyen: “Lupi potenzialmente pericolosi anche per l’uomo”
Proprio in queste ore la Commissione europea sta valutando di modificare lo status di protezione dei lupi. La presidente dell'esecutivo Ue Ursula von der Leyen è stata molto netta. La concentrazione di lupi in alcune regioni del vecchio continente, ha dichiarato, “è diventata un pericolo reale per il bestiame e
potenzialmente anche per l'uomo”.Per la cronaca: un anno fa il lupo GW950m aveva ucciso Dolly, la pony prediletta della Von der Leyen. L’animale è tuttora ricercato. Su di lui pende una sentenza senza appello: da eliminare.
Boitani: “La lupa di Vasto va rimossa”
E la lupa di Vasto, che secondo la ricostruzione di chi indaga sarebbe responsabile di 13 aggressioni? “Va rimossa”, non ha dubbi Boitani. Vuol dire in gabbia o abbattuta? “Tolta dallo stato di libertà in natura”.
Nel frattempo da un parte all’altra d’Italia aumenta il conflitto sociale. L’uccisione sciagurata dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila) ha portato la scorta al 56enne indagato che ha preso l’animale a fucilate. Minacciato di morte come un’ignara cittadina per uno scambio di numero telefonico. Pare un’isteria collettiva… “Non parlerei di un’isteria collettiva, la cosa riguarda una minoranza”, corregge Boitani.
Pratesi: Vasto caso isolato
Isabella Pratesi, direttrice del Programma Conservazione WWF Italia, annota: “Il caso della lupa di Vasto mi pare unico, isolato. Certo è un animale che ha dei problemi. Sicuramente da dopo la pandemia siamo più presenti in natura e così aumentano le interazioni”. Ma non è vero anche il contrario, non le sembra che la fauna selvatica abbia invaso la ‘tana’ dell’uomo? “Per me siamo noi che entriamo nel loro territorio – ribadisce Pratesi-. Vero poi che in certi casi gli animali si stanno inurbando. Ma sono casi di politiche sbagliate, dalla gestione dei rifiuti agli allevamenti. Loro cercano il cibo dove lo trovano. Con la prevenzione si possono ottenere risultati straordinarie”.