Roma, 31 luglio 2023 - Lupi in Trentino: il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva degli animalisti sul decreto di abbattimento di due esemplari nella zona di Malga Boldera (Ala) firmato - prima volta in Italia - dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.
Intanto Enpa, Leidaa e Oipa, rappresentate dall’avvocato Valentina Stefutti, hanno impugnato il documento, chiedendone l’annullamento. Il tema è molto delicato e ogni volta scatena conflitto. Facciamo il punto con la scienza: 3 domande a Piero Genovesi, responsabile fauna selvatica dell’Ispra.
. Che cosa ha deciso il Tar sui lupi?
“Intanto il tribunale amministrativo ha detto: è stato fatto tutto secondo le regole. Non stiamo parlando di un’ordinanza, che è una decisione eccezionale, questo è un decreto. La Provincia di Trento ha aperto un’istruttoria, ha chiesto un parere a Ispra, noi abbiamo risposto, il percorso è stato corretto”.
2. Quali sono le motivazioni alla base della decisione?
“Intanto la verifica che l’abbattimento non mette a rischio la popolazione di lupi, una delle condizioni previste dalla direttiva Habitat. Ma il Tar dice anche un’altra cosa. Ci sono state polemiche, si è scritto che così si rischia di mettere in crisi un intero branco, se si abbattono gli adulti e ci sono i cuccioli, i piccoli potrebbero morire. Il Tar dice: non è come per l’orso, che si ragiona sul singolo individuo. Per i lupi è ovvio che si agisce su scala del branco. Quindi non ritiene che questo sia un motivo di sospensiva”.
Dal 2018, anno della legge provinciale, c’erano state altre richieste?
“Sì, a noi sono arrivate diverse richieste. Non abbiamo mai risposto favorevolmente perché è stato necessario molto tempo per raccogliere i dati, per analizzare i numeri delle predazioni e di quanto era stato fatto per la prevenzione. Solo adesso, dopo 5 anni, per la prima volta si arriva ad applicare la legge provinciale. E lo si fa seguendo le regole”.