Roma, 18 maggio 2023 - I lupi in Italia ci sono e sono in continuo aumento, lo conferma un'indagine dell'Ispra realizzata nel 2021 che ne ha contati oltre 3.300, e oltre i due terzi sono sulla penisola. Il bum è nelle zone alpine, e anche negli Appennini.
Va da sé che il vistoso aumento porti questi animali anche al di fuori dei parchi e delle zone boschive remote, sempre più vicini agli uomini. Nel centro Italia il problema è ben presente e i numerosi avvistamenti, anche in zone periferiche delle città, sta preoccupando non poco gli esperti e le stesse istituzioni, come nel caso dell'Abruzzo. L'Ispra in una nota spiega: "Il lupo occupa quindi una larga parte del paese e nelle regioni peninsulari ha colonizzato la quasi totalità degli ambienti idonei".
Un contatto, tra uomo e animale selvatico, che può avere tragici risvolti, dall'orso che aggredisce un runner in Trentino, all'avvelenamento del branco a Cocullo, dove le esche avvelenate hanno ucciso anche grifoni e corvi.
Il grifone però è un osservato speciale: era estinto sugli Appennini Centrali proprio a causa dell'espansione delle attività umane, e con grandi sforzi è stato reintrodotto circa trentacinque anni, nella Riserva del Monte Velino a Magliano dè Marsi, curata dai carabinieri forestali. Un'operazione che ha distanza di anni si può dire riuscita con oltre 200 esemplari che nidificano e si riproducono in una vasta area rappresentata dalla Marsica, dal Parco Nazionale e dal Gran Sasso, con anche parecchi avvistamenti dal Matese ai Sibillini.
I grifoni però in questo caso potrebbero essere ‘vittime collaterali’, infatti è probabile che le 'polpette avvelenate' fossero per i lupi, invisi agli allevatori, e questi rapaci dalla apertura alare di oltre due metri e mezzo, che assomigliano a un avvoltoio e che come lui si nutrono di carogne, si siano avvelenati nutrendosi delle carni dei predatori uccisi a Cocullo. A conferma di ciò il fatto che alcuni grifoni sono stati trovati senza vita vicino alle carcasse dei lupi avvelenati.