Un passo indietro, a tre mesi fa. Devo intervistare Ennio Morricone e siamo in pieno lockdown. Lui come sempre è disponibilissimo. Risponde, a distanza, alle domande per un’intervista che sarà pubblicata a fine luglio sulla rivista che celebra i 20 anni di Emilia Romagna festival, dove nel 2008 a Sarsina (Forlì-Cesena) il Maestro aveva allestito la prima mondiale della sua opera, Vuoto d’anima piena. Parliamo della sua musica e il Maestro dice: "Non ho mai visto la Basilica di Sarsina solo come uno splendido contenitore. Nell’Opera la chiesa risuona di una sua voce originale, come se fosse presente tra le note del pentagramma".
E, a proposito dell’Opera rappresentata, aggiunge: "Vuoto d’anima piena è nata per mettere in musica la voce di Francesco de Melis, etnomusicologo, che ha utilizzato la poesia di grandi mistici come San Giovanni della Croce, Santa Teresa d’Avila e altri musulmani e indiani, partendo dalla grandezza di Rumi, il poeta mistico afgano che nel ‘200 costituì la Confraternita dei Dervisci Rotanti. Al di là delle varie religioni, la Cantata è stata pensata come un crocevia tra le diverse tradizioni, come un crocevia sulle strade percorse di pellegrini era la chiesa, per la sua posizione geografica" Pierfrancesco Pacoda