Giovedì 21 Novembre 2024
STEFANO BROGIONI
Cronaca

Un finanziatore di Toti: "Voglio più attenzione". Maxi inchiesta in Liguria, gli indagati sono 30

Luigi Alberto Amico e le pressioni per il rinnovo delle concessioni. Nei guai anche l’ex senatore Rossi, trattava con la Regione per Esselunga

Genova, 11 maggio 2024 – Finanziamenti alla politica dall’effetto borderline: da una parte, la donazione alla luce del sole, rendicontata dal comitato del governatore Giovanni Toti, eletto e poi rieletto a capo della Regione Liguria e candidatosi nel 2022 a sostegno del sindaco di Genova, Marco Bucci. Dall’altra, un sottobosco di rapporti e lobbying, dove chi ha donato ha un rapporto preferenziale. Emerge questo, da un’inchiesta che si gonfia di giorno in giorno e che per qualcuno è l’inizio di una nuova tangentopoli.

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Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, in una foto d'archivio (Ansa)
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Il numero degli indagati sale a 30, perché accanto al filone principale – in cui Toti è accusato di corruzione assieme all’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini – la procura di Genova ha aperto una serie di fascicoli collaterali in cui ipotizza il finanziamento illecito ai partiti. Non è un mistero che Toti avesse una serie di sponsor, ricchi e potenti in città, come dimostrano le cene da 450 euro minimo a persona tenutesi ogni anno a Villa dello Zerbino, nobile dimora di proprietà del principe Cesare Castelbarco Albani.

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Il principale è l’imprenditore Aldo Spinelli, che nella ricostruzione della guardia di finanza è inquadrato come presunto corruttore del governatore ligure e dell’ex presidente del Porto, oggi sospeso dalla sua carica in Iren. Ma nel sistema Toti non c’è solo l’ex presidente di Genoa e Livorno.

C’è Luigi Alberto Amico, classe 1963, capitano dell’azienda di famiglia Amico & Co, leader in Europa nelle riparazioni e ristrutturazioni di super e mega yacht. Le intercettazioni riportano una conversazione del 17 maggio 2021 con Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Giovanni Toti, anch’egli finito agli arresti domiciliari, in cui l’imprenditore chiede "una mano" per "capire come meglio supportarvi", manifestando l’intenzione di continuare a finanziare Toti. "In cambio non chiedo la luna", dice "ma solo un’attenzione legittima: sono sei anni che aspettiamo il rinnovo della concessione… mi farebbe piacere quella… un pizzico più di attenzione". "Noi siamo abbastanza allineati... Signorini però fa fatica" dice ancora Amico a Cozzani. "Io non voglio andare da Toti a dire che Signorini non ce la fa... ma voglio andare con Signorini da Giovanni a dire... io è sei anni che aspetto questi 50 milioni". Poco dopo l’incontro, il 7 giugno 2021, annotano gli inquirenti, veniva riscontrato un finanziamento di 30mila euro in favore del Comitato Toti.

Il rinnovo della concessione arriverà, ma solo a fine gennaio di quest’anno, quando il Comitato di gestione dell’Autorità portuale ha deliberato il rilascio di una nuova concessione fino al 31 dicembre 2060 alla luce sia degli investimenti già completati sul compendio, pari a 63 milioni di euro, sia degli ulteriori 34,5 milioni previsti dal concessionario.

Identica accusa di finanziamento illecito anche per il re dei rifiuti Pietro Colucci, che ha sostenuto Toti con 195mila diluiti negli anni, soldi che alcune sue aziende decotte hanno donato al comitato Change del governatore senza che venissero deliberata dai cda. Toti, nell’intercettazione che aprirà la voragine, dice di voler "parlargliene a voce" di una questione di una discarica.

Della galassia Toti farebbe parte un altro indagato, l’editore di Primocanale, ed ex senatore, Maurizio Rossi. Sarebbe stato lui il veicolo di un finanziamento partito dall’amministratore di Esselunga Francesco Moncada, del valore di 120mila euro sottoforma di pubblicità, finalizzato, secondo le accuse, allo sblocco di due pratiche pendenti in Regione per dei supermercati. Ma finanziare la politica pare la regola. "Lo faccio anch’io, lo facciamo tutti! ... capito?...eh!", dice un altro imprenditore navale, Augusto Cosulich, parlando con Spinelli, che aveva appena discusso con il figlio Roberto proprio sui contributi alla politica. "Non vuole che faccio i finanziamenti ai partiti, ma io li devo fare...scusa ti sembra?" E poi ancora "è ufficiale è regolare...è tutto regolare". Nei giorni successivi, in seguito alla delibera per la concessione trentennale del Terminal Rinfuse, il gruppo Spinelli, con 4 bonifici con causale "erogazione liberale", ha effettuato un versamento da 40mila euro al Comitato Toti.