Valbrembo (Bergamo) – Ucciso per rapinargli 50 euro - i contanti che la vittima aveva nel portafoglio – il telefonino e la sua Golf Volkswagen. C’è questo dietro l’omicidio di Luciano Muttoni, 58 anni, avvenuto venerdì sera (ma il corpo è stato trovato domenica mattina) nell’appartamento dove viveva, in via Rossini a Valbrembo, una decina di chilometri da Bergamo. Due gli uomini fermati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo su disposizione del pm Ruggeri.

Uno è un 25enne, italiano, D.S.D. residente a Bergamo, di fatto senza fissa dimora, con precedenti per spaccio e reati contro la persona e il patrimonio. È stato fermato domenica mattina a casa di un amico. Mentre puliva le scarpe dove c’erano ancora tracce di sangue ha avuto un cedimento e si è reso conto di quello che aveva commesso. Ha ammesso le proprie responsabilità fornendo anche indicazioni utili per ritrovare vicino al cimitero di Solza (non lontano da Valbrembo) il proprio giubbotto macchiato di sangue, alcuni documenti della vittima e il portafogli. E ha detto agli investigatori dove aveva nascosto l’arma, una pistola scacciacani usata per colpire alla testa ripetutamente il 58enne. Ad affiancarlo nella rapina, un polacco di 24 anni, M.V. residente nella provincia di Monza Brianza. I carabinieri lo hanno prelevato ieri mattina in una comunità terapeutica brianzola, dove svolge saltuariamente l’attività di aiuto educatore. Ha reso spontanee dichiarazioni.
I due prima dell’omicidio non si conoscevano. Assistiti dall’avvocato Bosisio, si trovano in carcere, l’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ma come si è arrivati a Muttoni? Il 25enne, come ha ammesso, conosceva la vittima per via della sua “attività” di affittacamere che il 58enne sponsorizzava su Facebook e Booking. Aveva dormito da lui un paio di volte (pare un paio di settimane fa). E aveva notato in un borsello tanti soldi. Da lì l’idea di rapinarlo. In realtà Muttoni, che da tempo non lavorava, viveva affittando la casa e poco altro, tant’è che si rivolgeva anche alla Caritas. Il 25enne aveva bisogno di un complice e tramite amici ha conosciuto il 24enne polacco. Venerdì sera, i due avrebbero raggiunto la stazione di Ponte San Pietro e poi, a piedi, l’abitazione di Muttoni (che non chiudeva la porta a chiave). L’avrebbero atteso e sorpreso mentre cenava coperti in volto da un passamontagna. Erano le 21,30 circa.
La ricostruzione
Muttoni è seduto al tavolo. I due gli intimano di dare i soldi, lui reagisce, il polacco gli sferra due pugni, il complice lo colpisce alla testa con il calcio della scacciacani. Muttoni cade, l’italiano lo colpisce di nuovo, più volte. Poi i due scappano con la Golf del 58enne. Il polacco si fa accompagnare alla stazione e con il treno torna a casa. Il 25enne esce con amici. A trovare Luciano domenica mattina, in una pozza di sangue, è la compagna. Il 58enne è riverso in cucina, sul fianco sinistro, con la mano a protezione del volto. Scattano le indagini. Una pattuglia dei carabinieri a Biassono, in Brianza, la notte precedente al rinvenimento del cadavere aveva fermato l’auto di Muttoni su cui viaggiavano in quattro, tra loro il 25enne, denunciandoli per ricettazione: non sapevano giustificare il possesso del veicolo, sequestrato. Domenica, l’esame delle immagini i della videosorveglianza e le informazioni dei testimoni permettono di ricondurre il presunto autore del delitto al conducente. Si chiude il cerchio. Domani l’autopsia sulla vittima.