Mercoledì 22 Gennaio 2025
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Liliana Segre, il figlio Luciano Belli Paci: “Ancora odio contro di lei, valutiamo le vie legali”

Gli insulti social ai cinema che proiettano il documentario sulla senatrice a vita: “Impressionante manifestazione di pregiudizio antisemita”

Liliana Segre. Dietro di lei, il figlio Luciano Belli Paci

Liliana Segre. Dietro di lei, il figlio Luciano Belli Paci

‘La fine dei lager nazisti’. Inaugura oggi alla Fondazione Museo della Shoah, presso la Casina dei Vallati di Roma, in occasione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, la mostra, curata da Marcello Pezzetti, dedicata alla liberazione dei campi nazisti tra il 1944 e il 1945. All’inaugurazione, con il presidente della Fondazione Mario Venezia, parteciperanno il sindaco Roberto Gualtieri e Hans-Dieter Lucas, ambasciatore tedesco in Italia. E sarà svelato il murales Anti-Semitism, History Repeating di aleXsandro Palombo, raffigurante Liliana Segre e Sami Modiano con le divise dei lager, acquisito dalla Fondazione e collocato davanti al Portico d’Ottavia, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 ottobre 1943. L’opera, già comparsa a Milano in Piazzale Loreto il 30 settembre 2024, è stato oggetto di due azioni vandaliche. “È la nostra risposta: una ferita che si rimargina, un simbolo che torna a vivere più forte di prima, perché la Memoria non può essere imbrattata”, afferma Venezia. L’opera sarà visibile all’aperto fino al 2 febbraio e poi troverà collocazione permanente nella Casina dei Vallati.

"Un’impressionante e inquietante manifestazione di pregiudizio antisemita”. Così Luciano Belli Paci, figlio della senatrice a vita Liliana Segre e avvocato, commenta la valanga di odio che da giorni si sta riversando su sua madre sotto forma di commenti lasciati sui canali Facebook e Instagram di molti dei 220 cinema che in occasione del Giorno della Memoria proietteranno il documentario ‘Liliana’ del regista Ruggero Gabbai, basato sulla vita della senatrice sopravvissuta ai campi di sterminio nazifascisti durante la Seconda guerra mondiale.

I messaggi sono centinaia. Molti, pesantissimi: c’è chi scrive «”storia di una parassita”, “la signora dopo esserne stata vittima adesso ne è complice»”, “troppo sopravvalutata, usa il suo passato per vivere di rendita sulle spalle di noi italiani”, “prima piangevo per voi, adesso vi disprezzo... 11mila bambini morti a Gaza”. Molti tirano in ballo anche la pandemia: “La signora Segre – altro commento – dovrebbe farsi un esame di coscienza sulla posizione che ha assunto durante il Covid, cadendo nella trappola del fanatismo ideologico”. In passato, la famiglia ha già querelato ‘odiatori’ affidandosi all’avvocato penalista Vincenzo Saponara, con il supporto di Luciano Belli Paci (che è civilista). Ora il figlio di Liliana Segre si esprime su questa nuova ondata di odio.

Ha in mente di procedere per vie legali contro chi ha scritto i commenti (molti, peraltro, con profili che riportano nomi e cognomi)?

“Le azioni da intraprendere ci sarebbero, eccome, perché tantissimi di questi commenti sono atroci: non si può pensare di poter scrivere certe frasi come se nulla fosse e senza conseguenze. All’inizio ho pensato subito a darmi da fare per querelare. Ma i commenti sono aumentati a dismisura, la situazione non è facile da gestire: i numeri sono diventati talmente alti che dovremmo presentare migliaia di querele”.

Che cosa l’ha colpita di più, leggendo quei commenti?

«Il fatto che sotto ciascuna delle numerose pagine dei cinema che ospiteranno il documentario siano comparsi centinaia d’interventi di odiatori di matrice diversa, che però convergono in quelle stesse pagine. Che insomma fanno fronte comune uniti nell’odio: ci sono commenti che trasudano antisionismo o antisemitismo, altri chiaramente di estrema destra, fascisti, altri ancora che lasciano intendere la lotta per la Palestina. Non mancano i no vax che attribuiscono a mia madre l’appoggio al Green pass che definiscono “nazista“. E poi i qualunquisti e certi complottisti secondo i quali mia madre sarebbe stata nominata senatrice dalla sinistra per un’azione contro la destra al governo. Insomma, siamo a questi livelli. Ma tutti hanno in comune tre aspetti.

Quali?

“Innanzitutto, sono tutti odiatori. Secondo: nessuno di loro ha visto il documentario, parlano a prescindere. E, terzo: nessuno ha mai ascoltato o letto le parole di mia madre. Per esempio c’è chi la accusa di fare propaganda per Netanyahu ma è falso, perché lo ha criticato. Qualcuno la ritiene addirittura responsabile di crimini di guerra, quando ha sempre chiesto il cessate il fuoco e ha sempre espresso vicinanza alle vittime innocenti. Insomma, la accusano esattamente del contrario. Tra l’altro c’è anche chi confonde gli ebrei con gli israeliani, considerando mia madre addirittura responsabile delle decisioni del governo israeliano. Per questo dico che ciò a cui stiamo assistendo è un’impressionante, e inquietante, manifestazione di pregiudizio antisemita”.

Qual è stata la reazione di sua madre, Liliana Segre, nel ritrovarsi di nuovo bersaglio di odio?

"Mia madre ha appreso della vicenda leggendo articoli di giornale, perché non frequenta i social. Devo dire che non ha avuto una reazione particolare, perché, purtroppo, è abituata a tutto questo: ogni occasione è buona per scatenare gli odiatori e questo lo sa bene. Non l’ho vista né stupita e né turbata”