Sabato 14 Settembre 2024
MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Luci spente a San Siro. Milan e Inter: no alla ristrutturazione: "Meglio un nuovo stadio accanto"

I due club bocciano l’ipotesi di restyling dell’attuale impianto: costerebbe almeno 700 milioni di euro. L’incognita del vincolo della soprintendenza. Barbara Berlusconi: vicenda umiliante. La Russa: il Meazza non si tocca.

Luci spente a San Siro. Milan e Inter: no alla ristrutturazione: "Meglio un nuovo stadio accanto"

Bandiere di Inter e Milan davanti allo stadio di San Siro prima di un derby

Il contropiede che non ti aspetti. Milan e Inter bocciano l’ipotesi di ristrutturazione dello stadio di San Siro proposta dal sindaco Giuseppe Sala e da Webuild e rilanciano il loro progetto del 2019, che sembrava ormai accantonato: realizzare un nuovo impianto di fianco al Meazza, dove ora ci sono il parcheggio dello stadio e il Parco dei Capitani, e rifunzionalizzare la “Scala del calcio“ con il Museo dei club, negozi e lasciando spazio al calcio giovanile e femminile, vincolo della Sovrintendenza permettendo.

Il nastro della telenovela San Siro si riavvolge di cinque anni e torna al punto di partenza, quando nel settembre 2019, al Politecnico in Bovisa, Milan e Inter presentarono un progetto di stadio rossonerazzurro con tanto di riqualificazione dell’intera area, compresa la demolizione (poi diventata solo rifunzionalizzazione) del Meazza. Durante il vertice di ieri in Comune davanti al sindaco Sala, Diavolo e Biscione, in versione asse Redbird-Oaktree, hanno scartato l’idea del restyling dell’attuale stadio, progetto giudicato troppo costoso (almeno 700 milioni di euro) e troppo rischioso (il cantiere senza far traslocare le squadre altrove è impraticabile), non hanno parlato dei progetti di nuovi stadi a San Donato (Milan) e a Rozzano (Inter), ma si sono detti pronti ad acquistare il Meazza e l’area limitrofa.

La valutazione dell’immobile è già stata affidata dal Comune all’Agenzia delle Entrate. Oltre al prezzo dell’immobile, i club hanno chiesto al sindaco di avere risposte in tempi rapidi sul vincolo che dovrebbe scattare l’anno prossimo, quando il secondo anello compirà 70 anni. Sala assicura che la prossima settimana lui e i rappresentanti delle società vedranno la sovrintendente Emanuela Carpani per capire se, in caso di acquisto dell’area da parte di Milan e Inter, il vincolo potrebbe essere ammorbidito per consentire una rifunzionalizzazione.

Il primo cittadino, in cambio di queste risposte in tempi rapidi, chiede ai club di accantonare i progetti di nuovi impianti a San Donato e Rozzano. I rossoneri, però, per ora non intendono mollare l’ipotesi San Donato, visto che hanno già acquistato l’area San Francesco per quasi 50 milioni, mentre l’Inter non sembra determinata a procedere con il progetto a Rozzano. Nelle prossime settimane si capirà meglio se l’alleanza rossonerazzurra per San Siro può definitivamente decollare oppure è stata l’ennesima puntata di una telenovela senza lieto fine.

Barbara Berlusconi, intanto, è durissima: "La vicenda dello stadio è umiliante per Milano, simbolo di modernità, innovazione e che ha sempre precorso i tempi. Una commedia all’italiana fatta appositamente per non decidere nulla". Il presidente del Senato Ignazio La Russa concorda con la figlia dell’ex premier e rilancia l’idea dei due stadi: "Il Meazza è intoccabile".