Rimini, 16 luglio 2024 - È un blitz in piena regola quello che all’alba di questa mattina la polizia ha compiuto e sta ancora svolgendo in via del Ciclamino. È stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip del Tribunale di Rimini di Louis Dassilva per l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato di Pierina Paganelli. La polizia infatti intorno alle 5 si è presentata in forza con gli agenti della squadra mobile nel luogo in cui Pierina è stata uccisa il 3 ottobre scorso con 29 coltellate.
Le notizie in diretta
“Manuela è dispiaciuta per la misura nei confronti di Louis Dassilva”. Esordisce così il criminalista e consulente della Bianchi, Davide Barzan, appena arrivato in via del Ciclamino mentre la polizia è ancora al lavoro nei sotterranei blindati di via del Ciclamino e nell’appartamento di Dassilva. “Sulla colpevolezza o innocenza di Louis Manuela rimane della sua idea (la Bianchi ha sempre ribadito di ritenere Dassilva estraneo al delitto, ndr). Non sappiamo ancora nel dettaglio quali siano gli elementi che hanno portato a un’emissione di misura cautelare in carcere nei confronti di Louis anche se pare sia stata determinante questa telecamera che ha ripreso una persona di colore uscire dai sotterranei dopo l’omicidio”. Nel frattempo, la sit di Manuela calendarizzata per oggi alle 10 è slittata alle 12. “Non temiamo il coinvolgimento di Manuela - ha concluso Barzan - perché Manuela non ha niente da nascondere”.
Nel seminterrato di via del Ciclamino ora la polizia sta rivolgendo domande a Valeria Bartolucci, la moglie di Dassilva nonché colei che ha sempre puntellato l’alibi dell’indagato sostenendo che l’uomo non si sarebbe mai spostato dal loro appartamento al terzo piano nei minuti, istanti, in cui Pierina è stata uccisa.
Il Gip ha perciò concluso, osservando che, se lette all'unisono tutte le circostanze che connotano il delitto, la posizione dell'indagato si aggrava ulteriormente perché risultano "del tutto inverosimili le piste alternative di un ignoto proveniente dall'esterno del condominio" (osserva il Gip che l'azione rileva un movente fomentato da rancori personali, che l'azione è stata fulminea e che pertanto dovevano essere perfettamente conosciute le abitudini dell'anziana e anche i luoghi, conoscenza che a Dassilva secondo l’impianto accusatorio era assicurata non solo dal rapporto con Manuela, ma anche dalla posizione della finestra del suo balcone, che affaccia sulla rampa del garage e permetteva di assistere all'arrivo dell'auto della vittima).
Sono state invece escluse nel mosaico di indagine altre possibili piste a seguito di investigazioni bancarie, acquisizione di tabulati, video riprese e sit. Anche l'ipotizzato collegamento con l'incidente occorso a Giuliano Saponi, marito di Manuela, si è rilevato insussistente, alla luce degli accertamenti tecnici, svolti nel relativo procedimento ed acquisiti agli atti.
Il movente alla base del gesto di cui viene accusato Dassilva è stato individuato da chi indaga nella relazione amorosa (e nel timore della sua scoperta), che univa “come unisce”, sostengono gli inquirenti, l'indagato a Manuela Bianchi. La relazione è stata ricostruita nelle indagini, anche grazie a plurime intercettazioni (comprese quelle telematiche), sia per la fase antecedente l'omicidio che per quella successiva.
La Bianchi è stata convocata in piazzale Bornaccini per le 10. Sarà sentita a sommarie informazioni testimoniali dagli investigatori della squadra mobile di Rimini, guidata dal commissario capo Marco Masia. Questi ultimi, nelle scorse settimane, avevano già sentito come persone informate sui fatti alcune amiche di Manuela, il cugino e la figlia.
Avuta conferma dell'identificazione del soggetto ripreso da una telecamera in via del Ciclamino, sono stati svolti specifici accertamenti sui tempi, per verificare se l'intervallo tra la commissione dell'omicidio e l'orario della ripresa della telecamera (22.17) fosse compatibile con quello richiesto per percorrereil tragitto tra il vano, ove era avvenuta l'aggressione e li ritorno al condominio del civico 31. Le verifiche compiute hanno avuto esito positivo.
Per verificare la fondatezza di tale ipotesi sono stati eseguiti dagli inquirenti plurimi accertamenti, finalizzati a riscontrare l'identificazione del soggetto ritratto dalla telecamera della farmacia in via del Ciclamino. Inoltre il Gip ha rilevato la falsità dell'alibi, non solo smentito dalle riprese della telecamera, ma non riscontrato nemmeno dagli accertamenti tecnici compiuti sul telefono dell'indagato e sugli applicativi in esso installati, come l'accesso alla piattaforma Netflix o la lettura dei messaggi da parte di Louis.
Il Gip ha ritenuto la gravità indiziaria sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di "indubbia concordanza".
Tra questi determinante, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, è stata la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le ore 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto (ripreso di spalle), mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell'immagine, la persona raffigurata risultava quindi di carnagione scura.
Dagli accertamenti è emerso che l'unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) fosse l'indagato Louis Dassilva.
Una circostanza questa ritenuta da chi indaga di particolare interesse, poiché Dassilva sia nelle dichiarazioni rese al pm (quale persona informata sui fatti prima e quale indagato
poi nell’interrogatorio del 25 giugno) così come nelle plurime interviste rilasciate, ha sempre sostenuto di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo.
Il Gip ha ritenuto la sussistenza delle tre aggravanti contestate, ritenendo che Dassilva abbia commesso il fatto per futili motivi, agito con crudeltà nei confronti della vittima e per avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa.
La misura cautelare è stata emessa per il reato di omicidio ai danni di Pierina Paganelli, commesso il 3 ottobre 2023 alle 22:13 a Rimini, in via del Ciclamino, all'interno di un vano della zona garage del condominio, ove la vittima abitava. La donna era stata uccisa con 29 coltellate, delle quali una delle ultime aveva colpito la regione sottoclaveare destra, raggiungendo l'aorta intrapericardica, provocandone il decesso dopo pochi secondi.
In via del Ciclamino, alle 7, è arrivato anche l’avvocato di Louis Dassilva, Riario Fabbri. Il legale ha assunto la difesa del 34enne metalmeccanico subentrando a Nunzia Barzan che difendeva inizialmente sia Louis e la moglie Valeria che Manuela Bianchi e il fratello Loris.
Sempre oggi, alle 10, è in programma anche l’ascolto a sommarie informazioni di Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante di Dassilva.
Sono tuttora in corso le perquisizioni presso il domicilio di Dassilva e nei luoghi della disponibilità, con l'ausilio del personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Bologna.
Sono state bloccate tutte le vie d’accesso al condominio al civico 31 e gli agenti sono ancora nell’abitazione dell’unico indagato.