Milano, 15 ottobre 2025 – Non fu bancarotta. Pier Luigi Loro Piana, noto imprenditore nel settore dei beni di lusso e uomo d'affari, è stato assolto oggi, martedì 15 ottobre, con formula piena dall'accusa di bancarotta dal Tribunale di Milano, dopo che era stato mandato a processo nel luglio di due anni fa.
Lo ha deciso la seconda sezione penale di Milano (presidente del collegio Nicola Clivio) nel procedimento che vedeva accusato Loro Piana di presunta bancarotta, in concorso con altri, in relazione alla gestione della Maico Prefabbricati srl, azienda edile dichiarata fallita dal Tribunale milanese il 5 aprile 2018.
L’accusa nei confronti dell’imprenditore 72enne è stata spazzata via oggi dalla decisione dei giudici, che hanno accolto la richiesta di assoluzione con formula piena, "perché il fatto non sussiste", presentata dai legali dell'imprenditore, gli avvocati Paola Severino e Fabio Cagnola.
L’accusa
Nel processo Maico a Loro Piana era contestato un singolo episodio di distrazione di fondi. In qualità di “socio di riferimento” dell’azienda fallita e “legale rappresentante della Pier Luigi Loro Piana S. a. p. a.” per gli inquirenti sarebbe stato il “beneficiario” di 5,096 milioni di euro, una somma “bonificata” il 29 aprile 2015 dalla Maico Prefabbricati alla stessa società in cui è il settantenne è indicato come legale rappresentante nonostante fra i due soggetti non esistessero “rapporti commerciali o di altro genere e, dunque, senza valida ragione economica”.
Una ricostruzione evidentemente bocciata dai giudici, che hanno deciso per l’assoluzione con formula piena dell’esponente della nota dinastia di imprenditori.
Chi è
Pier Luigi Loro Piana è figlio di Franco Loro Piana, il nipote di Pietro, fondatore negli anni ‘20 dell’azienda, con sede a Quarona, nel Vercellese. Ha gestito la società dagli anni ‘70 insieme al fratello Sergio, scomparso nel 2013.
Nel 2013 l’80% del marchio fu ceduto a LMVH, colosso francese guidato da Bernard Arnault che ha “in pancia” oltre 70 brand dell’alta moda internazionale. Un ulteriore 5% è passato di mano, sulla stessa rotta Italia-Francia, nel 2017. Sergio e Pier Luigi, alla cessione dell’80%, conservarono i loro ruoli nell’azienda.