Mercoledì 21 Agosto 2024

Lorena Paolini trovata morta a Ortona (Chieti): indagato il marito

La chiamata del marito al 118 per un “malore” e quello strano segno sul collo che fa scattare le indagini per omicidio. Il ferro da stiro ancora caldo e la figlia che dorme in camera, tutti i punti che non tornano

Lorena Paolini

Lorena Paolini

Ortona (Chieti), 21 agosto 2024 – C’è un indagato per la morte di Lorena Paolini, la casalinga di 53 anni trovata in fin di vita sul divano di casa sua, domenica scorsa a Ortona, nel Chietino. Si tratta del marito Andrea Cieri. È stato lui, domenica mattina, di rientro da un funerale, a trovare la moglie agonizzante e a chiamare il 118. L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati dopo l’interrogatorio di stamattina in Procura a Chieti.

Il legale: “Atteggiamento collaborativo” con i pm

Cieri è entrato in Procura da un ingresso secondario, accompagnato dal difensore Maddalena Di Gregorio. All'uscita non ha rilasciato dichiarazioni anche se il suo avvocato ha parlato di un atteggiamento "collaborativo" con i pm. In Procura in mattinata è arrivato anche il medico legale Cristian D'Ovidio che ha eseguito i primi accertamenti sul cadavere della 53enne. 

La verità dall’autopsia

L'autopsia, che verrà eseguita domani, aiuterà a capire meglio le cause della morte e i segni sospetti trovati sul collo della 53enne. I carabinieri della scientifica ieri hanno eseguito un sopralluogo nell'abitazione di contrada Casone a Ortona, un appartamento al primo piano di una villetta trifamiliare, dove la donna viveva con il marito, imprenditore di pompe funebri, e le due figlie: la più piccola era in casa e dormiva quando il padre è rincasato e ha dato l'allarme al 118.

L’ipotesi: “Aggredita alle spalle”

L'ipotesi è che Loredana Paolini possa essere stata aggredita alle spalle mentre era seduta, afferrata al collo con una mossa repentina che non le ha dato scampo, e poi lasciata moribonda sul divano dove il marito l'ha trovata. Una stretta mortale, che ha lasciato un livido sul collo della donna, il segno che ha destato sospetti e ha fatto scattare le indagini. Una stretta energica che non le ha dato il tempo di reagire, visto che non ci sono segni di colluttazione: la stanza era in ordine e da casa non manca nulla.

Sotto la lente le ultime telefonate e sms di Lorena

Il magistrato che coordina l'inchiesta, il sostituto procuratore Giuseppe Falasca, ieri pomeriggio nella caserma dei carabinieri di Ortona, ha voluto interrogare di nuovo tutti, in qualità di persone informate sui fatti, a cominciare dai familiari più stretti. Il pm ha vagliato e puntualizzato quanto emerso nei primi interrogatori, domenica sera, anche per chiarire eventuali contraddizioni. La Procura ha disposto una consulenza informatica sul cellulare della donna: uno dei passaggi per ricostruire le sue ultime ore di vita, controllare contatti, telefonate, messaggi.

Il 118 al marito: “L’hai uccisa tu?”

Intanto emergono ulteriori particolari dalle indagini. Quando i soccorritori del 118 arrivano nell’abitazione di Contrada Casone, chiamati da Cieri, notano un segno sul collo della donna, non da corda o da cavo, piccolo ma profondo. Ma intorno non vengono trovati oggetti compatibili. Lo stesso personale del 118 chiede al marito: "Ma l'hai uccisa tu?", "No, no, è un malore" è la risposta di Cieri. In casa non sono state trovate lettere o scritti che annunciano propositi suicidi. Ma c’è un altro particolare che non è passato inosservato: il ferro da stiro era ancora caldo quando sono arrivati i soccorritori.