Martedì 3 Dicembre 2024
ALBERTO LEVI
Cronaca

L’ordinanza di Agrigento. Vietati i souvenir mafiosi: "Mortificano la comunità"

Il sindaco Miccichè mette al bando la vendita di articoli inneggianti ai boss. Basta padrini, coppola e lupara. E i gadget spariscono subito dalle bancarelle.

L’ordinanza di Agrigento. Vietati i souvenir mafiosi: "Mortificano la comunità"

Il sindaco Miccichè mette al bando la vendita di articoli inneggianti ai boss. Basta padrini, coppola e lupara. E i gadget spariscono subito dalle bancarelle.

"Il padrino sono io". La famosa foto di don Vito Corleone spicca sulle magliette esposte nei negozi. Un messaggio distorto che in Sicilia assume significati negativi. Questo uno dei tanti souvenir che strizzano l’occhio ad una sorta di esaltazione della mafia. Adesso il sindaco di Agrigento ha deciso di vietarne la vendita dopo che, in alcune vetrine di esercizi commerciali nel centro della città, sono stati esposti alcuni oggetti che ritraggono anche il classico siciliano vestito di nero, con la coppola e la lupara con tanto di scritta "u mafiusu". Ma non solo, c’è anche la coppia, lui e lei su una macchina colorata di verde, bianco e rosso ed entrambi portano sulle spalle il fucile a canne mozze. Poi ci sono le statuine di padre, madre e figlio con tanto di didascalia "famiglia mafiusa".

E così il primo cittadino, Francesco Miccichè, indipendente di centrodestra, ha emesso un’ordinanza che proibisce la vendita, da parte di coloro che commerciano souvenir turistici, di oggetti e rappresentazioni rievocative della mafia e dei mafiosi. Nell’ordinanza di divieto, il sindaco ha spiegato come "la vendita di tali prodotti nel territorio di Agrigento mortifica la comunità agrigentina, da anni impegnata nella diffusione della cultura della legalità" e ha dunque ordinato "il divieto di vendita di qualsiasi tipo di oggetto che inneggi, o richiami, in qualunque modo e forma, alla mafia e alla criminalità organizzata". Non mancheranno di conseguenza i controlli e in alcuni casi anche le multe. La polizia municipale dovrà vigilare sull’esecuzione del provvedimento, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Agrigento, assicurandone piena ed ampia diffusione.

Dopo la diffusione della notizia sull’emissione dell’ordinanza, alcuni commercianti hanno ritirato i gadget e i souvenir incriminati nel giro di poche ore. Già nel 2019 era stato l’allora direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, Giuseppe Parello, a fermare la vendita di questi prodotti che erano esposti sulle bancarelle sistemate nel piazzale antistante il punto di ristoro. Bancarelle piene zeppe di calamite con ceramiche raffiguranti il siciliano visto nello stereotipo del boss, con coppola e lupara. Souvenir che sono in vendita anche a Palermo nelle bancarelle e in alcuni negozi nei pressi del porto.

Eppure nel settembre del 2023 era stato deciso dalla Regione di non vendere nelle navi da crociera e nei traghetti che approdano in Sicilia le magliette con il volto corrucciato di Marlon Brando e altri gadget "di mafia". I sindacati plaudono alla decisione di Miccichè e la Cgil attraverso il segretario della Camera del lavoro di Agrigento Alfonso Buscemi chiede "un rafforzamento dei controlli da parte dei vigili urbani e delle altre autorità competenti, affinché si assicuri il rispetto delle normative che vietano la vendita di tali prodotti. L’obiettivo è quello di tutelare l’immagine della Città e promuovere una cultura della legalità, sensibilizzando sia i cittadini che i turisti sull’importanza di combattere ogni forma di apologia della mafia". Il sindacato ha poi sottolineato l’importanza "di un monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine per garantire il rispetto delle normative e prevenire la diffusione di messaggi che possono alimentare una cultura mafiosa".