Giovedì 10 Ottobre 2024
LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

L’omicidio di Pierina. Gli spostamenti del killer, test nel garage del delitto

Anziana trovata morta un anno fa, nuovo sopralluogo della polizia nel palazzo. Il percorso dell’assassino ricostruito con un figurante (nero). Ascensori bloccati.

L’omicidio di Pierina. Gli spostamenti del killer, test nel garage del delitto

Un momento del sopralluogo nel condominio del delitto a Rimini

e Francesco Zuppiroli

Soldato della Gendarmeria, profugo in fuga nel deserto, marito, amante. E (per la Procura) presunto assassino. Uno, nessuno, centomila. Sono le tante identità di Louis Dassilva, il 34enne senegalese unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa a Rimini il 3 ottobre del 2023. Per gli inquirenti c’è una prova che lo incastra: è il video della cam 3 della farmacia San Martino di via del Ciclamino. Video che mostra una figura incamminarsi verso il palazzo del civico 31 alle 22.17 di quella sera. Per gli investigatori, si tratta proprio del killer e la sagoma combacia – per altezza, andatura e torsione della spalla – con Dassilva. Ecco perché, l’altra sera, la squadra mobile è tornata sulla scena del crimine, accompagnata da un figurante nero, per simulare il passaggio in strada, nel seminterrato dove fu ritrovato il corpo e lungo le scale.

Ma per il pool difensivo (composto anche dalla criminologa Roberta Bruzzone), l’uomo nel video sarebbe invece un altro condomino totalmente estraneo al delitto. Il vicino, in una intervista in Tv, ha detto di essersi riconosciuto nella sagoma: quella sera stava tornando a casa dal bar. Per sciogliere i dubbi, il gip Vinicio Cantarini ha sollecitato Procura e difesa a chiedere un incidente probatorio. Tuttavia, nel corso della simulazione, la polizia ha anche bloccato tutti gli ascensori degli 8 condomini che danno su via del Ciclamino e che sono collegati tra loro proprio dai corridoi interrati dei garage. Gli inquirenti, con ogni probabilità, vogliono verificare la possibilità di un’altra strada percorsa dall’omicida.

Il giallo comincia alle 22.13 di un anno fa. C’è una signora di 78 anni, ex infemiera, di ritorno da un incontro di preghiera dei testimoni di Geova. Qualcuno la attende, nella penombra di un seminterrato. Ventinove coltellate che affondano nel buio. Un urlo raggelante (scolpito nell’audio di una telecamera) e un barattolo di conserve in frantumi. Il corpo senza vita viene ritrovato il mattino dopo da Manuela Bianchi, la nuora della vittima.

Amori, bugie e segreti nello spazio di un pianerottolo: tutti sanno, nel palazzo, che Manuela ha una storia d’amore extraconiugale con Louis, il vicino di casa, sposato con l’amica di lei, Valeria Bartolucci. Da allora sono passati 12 mesi e il condominio di via del Ciclamino si è trasformato nel set di una macabra soap opera. Per la Procura, il movente passionale sarebbe alla base dell’omicidio: Dassilva, temendo che il suo flirt con Manuela venisse smascherato, avrebbe visto nella Paganelli un ostacolo alla prosecuzione della relazione, ma anche una minaccia al suo matrimonio con la moglie Valeria.

A luglio sono stati effettuati gli accertamenti irripetibili sugli abiti e gli oggetti di Pierina, per estrarre il materiale biologico da comparare con il Dna di Louis. A cominciare dai vestiti della vittima, tra cui gli slip, la gonna e la maglia. Quindi la borsa. Sui reperti sarebbero state rinvenute tracce esigue di Dna maschile, ma occorre attendere gli esiti della comparazione, affidata al super perito Emiliano Giardina. Intanto sono stati disposti nuovi accertamenti, questa volta sui dispositivi elettronici (cellulari, laptop e orologi) in uso a Dassilva. Al setaccio le chat e i messaggi tra lui e Manuela. Il senegalese è in carcere dal 16 luglio scorso. L’11 settembre, il tribunale del Riesame di Bologna gli ha negato la libertà. Lui respinge le accuse. Valeria, la moglie, lo difende a spada: "Non ho dubbi, mio marito è innocente".