Domenica 6 Ottobre 2024
FEDERICA ORLANDI
Cronaca

L’omicidio della vigilessa ad Anzola e il mistero dell’appuntamento al comando

L’agente della polizia locale che ha sparato si difende: "È stato un incidente, pulivo l’arma e mi è partito un colpo". Sofia Stefani aveva 34 anni, fatale il proiettile alla testa. Non è esclusa la pista sentimentale. Fermato per omicidio volontario

Bologna, 17 maggio 2024 – Quel che è certo è che un proiettile dritto al viso ha reciso per sempre il filo della vita di Sofia Stefani, giovane vigilessa di neppure 34 anni.

Gualandi portato in carcere: “Delitto volontario” / Chi era Sofia Stefani / Il mistero dell’appuntamento al comando

A sparare il colpo letale, la pistola d’ordinanza di Giampiero Gualandi, 63 anni, vigile urbano ed ex comandante della polizia locale Terre d’Acqua e ora in servizio nella sede di Anzola, in provincia di Bologna.

Il ritratto di Giampiero Gualandi: profili fake e diffamazione. I guai giudiziari dell’agente

La vittima Sofia Stefani e il vigile Giampiero Gualandi accusato di aver sparato alla collega
La vittima Sofia Stefani e il vigile Giampiero Gualandi accusato di aver sparato alla collega

E proprio lì, nei locali di piazza Giovanni XXIII, è accaduto l’irreparabile, ieri attorno alle 16. Quello che non si sa è cosa sia successo per davvero. Un delitto passionale? Un omicidio efferato o un drammatico incidente? Ad allertare il 118 è stato lo stesso Gualandi; sul posto sono poi intervenuti i carabinieri, sia della locale stazione sia del Nucleo investigativo di Bologna. Gualandi è stato immediatamente arrestato e non ha opposto resistenza.

"È stato un incidente, stavo pulendo la mia pistola ed è partito un colpo. Lei era seduta davanti a me e l’ho colpita al viso – la versione che ha reso nell’immediatezza dell’arresto –. Avevamo una relazione, lei mi era venuta a trovare in ufficio. Mentre chiacchieravamo io pulivo la pistola e all’improvviso è partito il colpo". Il proiettile ha centrato la ragazza allo zigomo, poco sotto l’occhio sinistro.

Questa è la prima versione fornita dall’indagato: poi, nell’interrogatorio alla presenza del suo avvocato nella caserma dei carabinieri di Anzola, a poche centinaia di metri dal luogo dell’omicidio, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario

Nel momento della tragedia, al comando di polizia, c’erano altri due agenti in servizio: sono già stati sentiti dagli inquirenti, coordinati dal pm Stefano Dambruoso. Questi avrebbero confermato di sospettare da tempo che i due avessero una relazione intima, ma nulla più di sospetti e chiacchiere da ufficio. Anche perché Gualandi è sposato e Sofia aveva un fidanzato. Ragazzo che ieri sera è stato a sua volta lungamente sentito dagli inquirenti per cercare di delineare con chiarezza i contorni del rapporto tra i due colleghi. Al momento, difatti, non si può escludere neppure che si sia trattato di un delitto dal movente passionale.

A quanto si apprende, a Sofia, che aveva da un paio d’anni intrapreso la carriera di vigile urbano, di recente non era stato rinnovato il contratto nella sede di polizia di Sala Bolognese (comune vicino ad Anzola e parte dello stesso comando di polizia locale). E Gualandi, che ricopre anche un ruolo in un sindacato della sua categoria, si sarebbe offerto di darle una mano per valutare il da farsi: anche per questo i due potrebbero essersi dati appuntamento al comando, ieri pomeriggio. Tutto è però ancora al vaglio degli inquirenti.

Gualandi è stato in passato già noto alle cronache per precedenti guai con la giustizia, per abuso d’ufficio e diffamazione, ma si tratta di fatti risalenti a diversi anni fa e nulla di violento. Un solo episodio, risalente al 2014, potrebbe forse gettare un’ombra sul poliziotto: quando una collega, pure vigilessa, lo querelò per molestie. A quanto si può ricostruire però la donna ritirò poi la denuncia e tutto si risolse così.

Ieri sera , intanto, il sindaco di Anzola Giampiero Veronesi ha indetto il lutto cittadino per l’accaduto. "Un fatto gravissimo ha letteralmente devastato la nostra comunità. Dobbiamo avere il massimo rispetto per le persone e le famiglie coinvolte e devastate da questa brutta vicenda e dobbiamo inoltre esprimere la nostra massima vicinanza alla famiglia di Sofia e a tutti i suoi cari".