Martedì 16 Luglio 2024
NICOLA PALMA
Cronaca

L’oligarca evaso a Milano Gli Usa: dovevate tenerlo in cella

Il pressing americano sulla custodia in carcere. Il manager fuggito dai domiciliari subito dopo l’estradizione . Sei le persone del commando che lo hanno aiutato: l’ombra lunga degli agenti segreti dello zar .

L’oligarca evaso a Milano  Gli Usa: dovevate tenerlo in cella

L’oligarca evaso a Milano Gli Usa: dovevate tenerlo in cella

di Nicola Palma

Gli Stati Uniti temevano sin dall’inizio che Artem Uss potesse scappare. Lo testimonia una lettera inviata il 29 novembre 2022 dal Dipartimento di Giustizia americano al Ministero della Giustizia italiano. Partiamo dalle date. L’imprenditore russo, figlio del governatore della regione di Krasnoyarsk, viene arrestato a Malpensa il 17 ottobre 2022 prima di partire per Istanbul, in esecuzione del mandato di cattura spiccato oltre Atlantico tre settimane prima: è accusato di frode bancaria e riciclaggio, nonché di aver contrabbandato petrolio col Venezuela e tecnologie militari con la Russia. I suoi avvocati presentano istanza di domiciliari: nella richiesta spiegano che sta spostando i suoi interessi in Italia, danno conto del ruolo da consigliere in una società che gestisce un hotel in Sardegna e assicurano che di lui si occuperà la moglie in un appartamento affittato in un lussuoso complesso residenziale dell’hinterland milanese (dove la coppia possiede un’altra casa in ristrutturazione).

Il 27 novembre 2022, i giudici danno l’ok, anche se l’imprenditore andrà a Basiglio solo il 2 dicembre, col braccialetto elettronico. Il 29 novembre, arriva la lettera di Washington via ambasciata. "Le autorità statunitensi – si legge – hanno recentemente appreso che nei confronti di Artem Uss, ricercato per l’estradizione negli Stati Uniti, è stata o sarà presto disposta la misura degli arresti domiciliari in seguito a un provvedimento della Corte d’Appello di Milano. Dato l’altissimo rischio di fuga che Uss presenta – come indicato nella lettera del sostituto procuratore statunitense del 19 ottobre 2022 – esortiamo le autorità italiane a prendere tutte le misure possibili per disporre nei confronti di Uss la misura della custodia cautelare per l’intera durata del procedimento di estradizione, compreso un ricorso alla Corte di Cassazione contro il provvedimento degli arresti domiciliari della Corte d’Appello di Milano". E ancora: "Uno schema consolidato di latitanti che sono fuggiti mentre era in corso una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti rafforza il fatto che gli arresti domiciliari non garantiscano efficacemente la disponibilità del latitante per un’eventuale consegna".

Ed ecco l’elenco degli ultimi tre anni: dalla spagnola Laura Virginia Fernandez Ibarra al nigeriano Efeturi Simeon, dallo statunitense Christopher Charles Gardner al greco Christos Panagiotakopoulous, dalla svizzera Teresa Daisy Rafoi Bleuler al tedesco Uwe Bangert. "Ognuno di questi sei latitanti – la conclusione – ha compromesso il rispettivo procedimento di estradizione italiano, ha vanificato risorse giudiziarie e processuali sia dell’Italia che degli Stati Uniti e si è sottratto alla giustizia. Concedere a Uss la misura degli arresti domiciliari aumenta indebitamente il rischio sostanziale che egli faccia lo stesso".

Quindi, "richiediamo rispettosamente che le autorità italiane si assicurino che Uss sia rimesso in custodia cautelare per l’intera durata del procedimento di estradizione, in modo che possa affrontare la giustizia negli Stati Uniti se l’estradizione venisse concessa". Cosa che avviene il 21 marzo. Il giorno dopo, Uss scappa: alle 14.07 esce a piedi in compagnia di un uomo, sale su una macchina e si allontana. Porta con sé il braccialetto elettronico, ma l’allarme (forse neutralizzato da un disturbatore di frequenze) suona dopo diversi minuti. I carabinieri trovano la porta chiusa: in casa c’è la tv accesa. Parte la chiamata ai vigili del fuoco per sfondare, ma quando i militari entrano non c’è traccia del quarantenne: è in viaggio verso la frontiera, verosimilmente dopo un veloce cambio macchina e con almeno cinque-sei persone ad aiutarlo. Coi servizi segreti di Mosca sullo sfondo.