Mercoledì 25 Dicembre 2024
P. F. De Robertis
Cronaca

Lo scatto di Francesco

IN ATTESA dell’inizio del sinodo ordinario sulla famiglia che prenderà il via tra un mese, papa Francesco cala l’asso che non ti aspetti e in qualche modo indirizza un dibattito interno alla Chiesa su un tema che negli ultimi tempi aveva diviso moltissimo gli episcopati di tutto il mondo, quello della pastorale familiare, sbrigativamente ridotta alla questione ‘comunione ai divorziati risposati’. Il papa ha agito all’interno delle sue prerogative, ma è evidente che i due motu proprio resi noti ieri condizioneranno non poco le decisioni che il sinodo sarà chiamato a prendere, e che comunque per essere valide dovranno essere accolte e ratificate dal papa una volta terminata l’assise, in tutto o in parte o al limite in maniera diversa da quanto emerso tra i padri sinodali. LA RIFORMA del matrimonio che arriva dopo trecento anni da quella di Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini, è infatti troppo importante e densa di novità per passare come un atto di ‘normale’ aggiornamento normativo. Nelle nuove regole dettate da Francesco c’è la previsione di un procedimento canonico più spedito e accessibile, ma soprattutto è presente un preciso indirizzo dottrinale che, lasciando inalterata almeno per adesso la questione dell’indissolubilità formale del vincolo coniugale, apre le porte – e se mai sarà il sinodo a inoltrarsi su questo terreno – a un più facile riconoscimento della non validità del matrimonio. La novità di cui parla Bergoglio è nella constatazione che un sacramento contratto senza fede o senza fede sufficiente non è un sacramento, e per ciò non è mai esistito. Senza volerla fare troppo facile, adesso basta che uno dei due coniugi spieghi di essersi sposato senza fede che la strada per la nullità è spianata. Cosa che finora non accadeva. Una rivoluzione vera, che va incontro a tanta richieste dei vescovi presenti al sinodo straordinario del 2014 e che cerca di riconciliare con la Chiesa molti cattolici al momento esclusi. Starà a questo punto al sinodo che si apre tra un mese percorrere l’ultimo miglio.