
Milano,12 aprile 2025 – Vetrine e pensiline dei mezzi pubblici danneggiate e imbrattate, scritte sui muri, un momento di tensione fra manifestanti e forze dell'ordine, sette persone portate in questura: sono arrivati in circa diecimila a Milano per il corteo nazionale a supporto della Palestina, più di quanti sfilino lungo le vie di Milano, in quello che è diventato ormai un appuntamento fisso pro Pal del sabato pomeriggio. Più persone, ma soprattutto più incidenti e più polemiche, in particolare per la scritta in rosso 'Spara a Giorgia' lasciata su una vetrina di Bpm che ha scatenato l'indignazione della politica, a cominciare da quella dei presidenti di Camera e Senato.
La manifestazione di oggi, partita da piazza Duca d'Aosta, davanti alla stazione Centrale non ha toccato il centro (motivo, questo, di proteste nei giorni scorsi per il diniego all'arrivo in piazza Duomo) ma dalla stazione si è diretta verso il quartiere Isola, per poi arrivare a piazzale Baiamonti e concludersi all'Arco della Pace. Tante le bandiere palestinesi, le scritte inneggianti alla resistenza ma anche sagome di Carlo Calenda e Elly Schlein con impronte di mani in vernice rossa e la scritta 'complice del genocidio'.
La stessa scritta apparsa sulle vetrine danneggiate di banche, supermercati e locali come Unicredit, Carrefour e Starbucks. E proprio in piazzale Baiamonti ci sono stati alcuni momenti di tensione con contatti fra i manifestanti e le forze dell'ordine in tenuta antisommossa con scudo e manganello.

"Ho personalmente pregato il Prefetto di Milano di portare il mio apprezzamento al Questore di Milano per il servizio svolto dalle forze dell'ordine in occasione della manifestazione di oggi nel capoluogo lombardo". Ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha aggiunto: "Particolare plauso va ai poliziotti che, in un contesto difficile, con prontezza ed efficacia, sono riusciti a isolare e fermare un gruppo di facinorosi che, coperti e travisati, si erano resi artefici di atti vandalici, danneggiando vetrine e imbrattando sedi di esercizi commerciali e istituti bancari, nonché di gesti e scritte di grave contenuto intimidatorio e violento". "Grazie all'azione delle forze dell'ordine - ha aggiunto Piantedosi - è stato possibile evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. A tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia impiegati nell'occasione va il mio riconoscente ringraziamento e quello del Governo", ha concluso il titolare del Viminale.
"Azioni scellerate che non c'entrano proprio nulla con il diritto democratico di manifestare. Vandalismi inaccettabili da condannare senza 'se' e senza 'ma'. Milano non è quella rappresentata da questi personaggi che, mi auguro, rispondano personalmente dei danni arrecati in città". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta quanto accaduto oggi a Milano durante la manifestazione pro-Palestina, rivolgendo un pensiero di vicinanza al premier Giorgia Meloni, "vittima di scritte minacciose becere e irresponsabili".
"Solidarietà a Giorgia per le minacce. Questi sarebbero i pacifisti che il 25 aprile andranno in piazza cercando fascisti che non ci sono, mentre il primo maggio parleranno di lavoro anche se non hanno mai faticato". Lo scrive il vicepremier leghista Matteo Salvini, postando su X la foto della scritta "Spara a Giorgia" lasciata su una vetrina a Milano al passaggio di un corteo pro Palestina.
Sarebbero sette e non dieci i ragazzi accompagnati in Questura dalle forze dell'ordine dopo gli incidenti di piazzale Baiamonti
"Scritte minacciose rivolte a Giorgia Meloni e vergognose aggressioni ai danni delle Forze di polizia durante il corteo pro Palestina a Milano. Fatti gravissimi che continuano a ripetersi a ogni manifestazione e che sono il frutto di una pericolosa campagna di demonizzazione dell'avversario politico e delle donne e degli uomini in divisa. In troppi continuano a scherzare con il fuoco. Al Presidente del Consiglio e alle Forze dell'ordine giunga la mia solidarietà e quella del Senato della Repubblica". Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica

Dopo i disordini, dieci persone sono state accompagnate in Questura per l'identificazione. Il resto corteo sta avanzando verso l'Arco della pace in viale Montello mentre la parte che si trovava dietro i manifestanti protagonisti degli scontri è ferma.
Secondo l'Agi dieci giovani, presunti appartenenti a realtà anarchiche di Milano e fuori città, sono stati bloccati dalle forze dell'ordine nel corso dei brevi scontri in piazzale Antonio Baiamonti. I fermati sono stati portati via protetti da uno schieramento dei reparti inquadrati della Polizia. I manifestanti che non hanno seguito il resto del corteo sono rimasti fermi scandendo il coro "liberateli" e "via la polizia".
Vetrine rotte, scritte sui muri e macchie di vernice lungo il tragitto del corteo. Colpite alcune banche come Banco Desio e Unicredit in zona Isola. Presi di mira anche Starbucks e Burger King in via Galvani. Sfregiati pure muri di scuole, come l'Istiuto Maria Consolatrice e la primaria Galvani. Imbrattata la pensilina della 60 e dell'81 tra via Galvani e via Copernico. Tra le scritte: "Palestina libera", "No riarmo", "Free Anan", "Assassini". Non mancano gli slogan contro il Governo.
"La scritta ignobile "Spara a Giorgia" è apparsa oggi su una vetrina a Milano, durante un corteo pro-Palestina. Questa minaccia esplicita e inaccettabile rivolta al Presidente del Consiglio Meloni, segna il punto più basso di un'escalation di odio politico e ideologico. Come se non bastasse, la manifestazione si è trasformata in un pretesto per devastare vetrine, bruciare telecamere e danneggiare sedi bancarie. Non è più dissenso è delinquenza: nessuna causa può giustificare la violenza, le intimidazioni, l'incitamento all'odio personale e politico. Chi scrive 'Spara a Giorgia' non è un attivista, è un potenziale terrorista. Chi incendia, devasta e incita all'odio non marcia per la pace, semina paura e intolleranza. Ci auguriamo che chi ha commesso questi atti ignobili venga identificato e punito con la massima severità prevista dalla legge. La libertà di espressione è un diritto sacrosanto, ma non può mai trasformarsi in licenza di distruggere, minacciare o inneggiare alla violenza". Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini.

Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine al passaggio del corto pro Palestina da piazzale Baiamonti. Le tensioni erano iniziate alla fine di via Farini, per - a quanto lamentano i manifestanti - l'identificazione di qualche persona. Poi sono sfociate pochi metri più avanti, dove le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno spaccato il corteo. ''Via via la polizia'' e ''Tout le monde deteste la police'' i cori urlati all'indirizzo degli agenti, con lancio di oggetti e fumogeni.
A causa della manifestazione pro Palestina, in corso a Milano, Atm informa che sono state deviate e rallentate diverse linee: 1, 2, 4, 5, 7, 10, 12, 14, 19, 33, 42, 43, 57, 60, 70, 81, 87 e 94. La Polizia locale non segnala al momento particolari disagi e criticità.

La filiale di Banco Bpm di piazzale Lagosta a Milano è stata imbrattata con la scritta ''Spara a Giorgia'' al passaggio del corteo nazionale pro Palestina. Sul tragitto i manifestanti hanno preso di mira diversi negozi di multinazionali e banche, rompendo le vetrine e imbrattandole con vertice. Alla filiale di banco Desio di via Trau è stata bruciata una telecamera e sulla vetrina è stato scritto ''No riarmo''.

Vetri spaccati e vetrine imbrattate con la vernice di due filiali di banca (UniCredit e Mediobanca) e dei negozi di Starbucks e Burger King di via Pola perché' sarebbero "complici del genocidio" in corso nella striscia di Gaza. Gli alti atti vandalici sono stati realizzati da un gruppo di manifestanti nella pancia del corteo nazionale pro Palestina in corso a Milano. Un paio di petardi sono stati fatti esplodere nel cortile di accesso di una sede distaccata della Regione Lombardia.
Il corteo ha raggiunto il quartiere Isola e ora sta sfilando in via Alserio. "Oltre 80 volte ci siamo ritrovati in piazza, tutti i sabati. Ed oggi eccoci qui, continuiamo a combattere per fermare il genocidio. Uno sterminio di popolo. Siamo qui, uniti da un solo grido: la Palestina deve essere libera. Fra qualche giorno sarà il 25 aprile. La lotta di Resistenza non ha fine. Torniamo in piazza. Dobbiamo ragionare insieme sul lanciare un grande sciopero generale per cambiare le cose". La manifestazione prosegue con "Bella Ciao" come colonna sonora
Sono dieci mila i manifestanti scesi in piazza a Milano per il corteo nazionale pro Palestina per chiedere "la fine del genocidio nella Striscia di Gaza"
Il corteo sfila per le vie di Milano

Il corteo è ufficialmente partito dalla Centrale e ora sono in via Galvani ma procede molto lentamente. Tantissimi gli slogan ProPal
Il corteo ProPal di migliaia di persone si prepara a partire da piazza Duca d'Aosta al grido di "Palestina libera", "Ora è sempre Resistenza". Tra gli striscioni sventolati: "Stop killing children in Gaza", "Restiamo umani", "Israele pericolo per il mondo. Fermiamo genocidio e guerra". In piazza tante realtà, da Associazioni palestinesi d'Italia a varie comunità islamiche in arrivo da più città. Da Usb a Cambiare rotta, da Slai Cobas a Potere al popolo. Dal camion in testa alla manifestazione è stato detto al microfono: "Di noi dovranno dire che c'è stato un terremoto di voci palestinesi". Abbiamo fatto un giuramento: "Di proteggere la terra santa di Palestina. Allora continuiamo a seguirlo".
Oggi ci sarà una grande manifestazione a Milano a favore della Palestina, è una prova di partecipazione? "Assolutamente. Bisogna anche combattere l'idea che non sia possibile mettere in uno stesso pensiero la lotta all'antisemitismo e la rivendicazione per i diritti del popolo palestinese. Bisogna smetterla di ragionare per out-out". Così all'Adnkronos l'attore Lino Guanciale
Il corteo pro Pal partirà attorno alle 14.30 dalla Stazione Centrale per concludersi all'Arco della Pace