Lunedì 12 Agosto 2024
NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Liti, pizzini e gol salvati: il calcio pensiona i raccattapalle

L’ultima spallata al pallone romantico: dal Cassano bambino al tifoso dell’Ascoli che s’improvvisò difensore

ll portiere della Fiorentina Giovanni Galli appoggiato alla porta mentre alle sue spalle un tifoso ascolta "Tutto il calcio minuto per minuto" alla radio

ll portiere della Fiorentina Giovanni Galli appoggiato alla porta mentre alle sue spalle un tifoso ascolta "Tutto il calcio minuto per minuto" alla radio

Roma, 12 agosto 2024 – C’erano una volta i raccattapalle. Quei giovani calciatori, riconoscibili con la casacca, in piedi a bordocampo. Tesi di vedere a due passi il proprio idolo sul rettangolo di gioco, pronti a festeggiare un gol in compagnia della squadra sotto la curva, volenterosi di aiutare, in un modo o nell’altro, lo staff e l’allenatore. Ecco, tutto ciò, da sabato non esisterà più. Finisce un’era. La Lega Serie A, con una circolare, ha deciso di togliere i raccattapalle. O almeno, la loro funzionalità. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo le perdite di tempo. Quindi pronti 10 supporti, i ’cinesini’, con il pallone sopra. Solo il portiere continuerà a ricevere la sfera direttamente dal raccattapalle. Saranno quindi, se così si possono definire, dei posa-pallone. E si perderanno quei momenti di celebrità che negli anni hanno avuto personaggi fino a quell’attimo sconosciuti al mondo del calcio.

L’eccezione della finale di maggio di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta diventa la regola, già sperimentata in Premier League. Tanti saluti agli episodi che hanno fatto una parte della storia del calcio, dove i raccattapalle sono stati importanti o decisivi nella partita.

Su tutte quell’Ascoli-Bologna di 49 anni fa. Minuti finali di una sfida già decisa, con gli emiliani in vantaggio 3 a 1. Ma il punteggio poteva essere più largo. Giuseppe Savoldi, autore di una doppietta, trafigge il portiere marchigiano ma la palla viene deviata fuori dal piede del raccattapalle di casa, il 16enne Domenico Citeroni. L’arbitro non se ne accorge, pensando che il bomber bolognese abbia colpito il palo. Tutto fila liscio, ma nelle settimane dopo è il caos. ’La Domenica Sportiva’ invita il giovane come ospite, Savoldi non vince il titolo di capocannoniere e mister Carlo Mazzone, salvatosi con l’Ascoli, nei festeggiamenti ringrazia anche il giovane. Che oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, racconta: "Un pezzo di storia di questo sport che se ne va. Infranti i sogni dei giovani".

Cinque anni più tardi, nel 1980, il portiere della Fiorentina Giovanni Galli si appoggia al palo e vicino a lui, a lato della rete, c’è un raccattapalle del Bologna. Il giovane, al Dall’Ara, ha in mano una radio. I due seguono ’Tutto il calcio minuto per minuto’. Attimi concitati con i risultati provenienti dagli altri campi dopo la brutta sconfitta dei toscani per 2-1, con la classifica che inizia a preoccupare e le ultime posizioni che si avvicinano, mettendo a rischio la panchina del tecnico viola, Paolo Carosi, a cui la squadra era molto legata. Il fotografo a bordo campo immortala la scena e Galli, 40 anni dopo, incontra quell’Antonio Franchini con cui aveva condiviso l’attimo.

Segno di quel calcio amato dai ragazzi, militanti nelle giovanili delle società e vogliosi di vedere i loro beniamini a pochi metri, per passare il pallone e chiedere una firma o la maglia. Ecco, d’ora in poi, le idee di velocizzare l’azione o di rallentare quella avversaria non saranno più nei pensieri dei giovani a bordocampo. Situazioni che hanno anche creato dei litigi con i giocatori. Nel 2015, nella semifinale di Champions League, Patrice Evra, in forza alla Juventus, litigò con un raccattapalle del Real Madrid che non voleva restituirgli il pallone. Caso simile accadde a un giovanissimo Riccardo Calafiori nel 2021 quando con la Roma, nei minuti finali, ricevette una pallonata in faccia dal raccattapalle dell’Ajax, in Europa League. E poi qualche mese fa, in serie B, il difensore del Bari Emmanuele Matino colpì con un pugno al petto un giovane in casacca a bordo campo allo stadio Druso di Bolzano.

Ma dai gesti brutti si passa anche a quelli belli. Come il feeling e la fiducia creata da José Mourinho in due situazioni. La prima, al Tottenham, quando il raccattapalle velocizza il gioco per far sì che si batta la rimessa laterale. Gli Spurs segnano e il tecnico portoghese va a festeggiare con il giovane il 2-2 finale contro l’Olympiacos. Sponda Roma invece consegnò un foglietto nelle mani di un ragazzo, come se fosse un pizzino, dandogli il compito di portarlo al portiere Rui Patricio. Mandanti di consigli, giocatori aggiunti, tifosi a bordocampo. Sono queste alcune delle storie, come quella di un giovanissimo Antonio Cassano al fianco del suo idolo Roberto Baggio per chiedergli la maglia, o di Fabio Cannavaro raccattapalle al San Paolo di Napoli per vedere da vicino il genio di Diego Armando Maradona. E poi Zambo Anguissa degli azzurri che prima si arrabbia con il raccattapalle dell’Atalanta e poi lo abbraccia chiedendogli scusa. Fino al centrocampista Alessio Iovine che proprio nel weekend delle novità, a 33 anni, esordirà in serie A con il suo Como. Dopo esserci nato calcisticamente, averci vinto la serie C e la serie B e aver fatto... il raccattapalle.