Venerdì 5 Luglio 2024

Decreto legge e ddl liste d'attesa, via libera del Consiglio dei ministri: le nuove misure e cosa prevedono

Le strategie del governo per abbattere i tempi delle prestazioni sanitarie. Tra le novità esami anche nel weekend e aumento del 20% delle tariffe orarie dei medici chiamati a prestare servizi aggiuntivi

Roma, 4 giugno 2024 – Cup unico regionale o infraregionale, il monitoraggio sulle liste d'attesa affidato all'Agenas, un ispettorato generale di controllo sull'assistenza sanitaria. E poi ancora l'introduzione di visite ed esami il sabato e la domenica. Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge e al disegno di legge per l’abbattimento delle liste di attesa.

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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci
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La strategia del governo per riformare la sanità si divide in due provvedimenti: subito un decreto legge 'leggero' che non ha sostanzialmente bisogno di risorse e poi un Ddl più 'ragionato' in cui rientreranno le misure che hanno necessità di risorse.

E proprio per quanto riguarda il disegno di legge sono previsti un registro nazionale delle segnalazioni dei cittadini sui disservizi, l’aumento delle tariffe orarie del 20% per il personale che dovrà prestare servizi aggiuntivi contro le liste d'attesa con una tassazione ridotta al 15% e 100 milioni di euro per avvalersi di specialisti ambulatoriali interni per recuperare le liste d' attesa. Nessun taglio alle prestazioni, ma classi di priorità verranno indicate dal medico nella richiesta di visita o esami.

Le Regioni, inoltre, assegneranno ai direttori generali delle aziende sanitarie alcuni obiettivi annuali sulla riduzione delle liste d'attesa. Il mancato raggiungimento può determinare la sospensione dall'elenco nazionale dei direttori per un periodo di 12 mesi. Anche gli specializzandi verranno chiamati per abbattere le liste d' attesa. La bozza di ddl prevede un maggior coinvolgimento dei giovani medici con incarichi fino a 10 ore settimanali. Confermate le misure di contrasto contro il fenomeno dei gettonisti: possibili assunzioni con contratti di lavoro autonomo.

Tornando al decreto legge, ecco i provvedimenti per evitare abusi sull’eccesso di ore di attività libero professionale: “Se le prestazioni non vengono erogate nei tempi previsti dalle vigenti classi di priorità, le aziende sanitarie – si legge nel testo – garantiscono al cittadino la prestazione in intramoenia o attraverso il privato accreditato. Le modalità sono definite con decreto del ministro delle Salute da adottarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto".

In totale 7 articoli declinano le materie toccate nel decreto legge. E, secondo la bozza, si specifica già (all'articolo 4) che per evitare eccessi dell'attività in intramoenia, a scapito dell'attività istituzionale finalizzata alla riduzione delle liste d'attesa, si prevede che in ogni azienda ospedaliera le ore di attività libero professionale non debbano superare quella ordinaria. "Il direttore generale avrà il compito di verificare il rispetto di questa disposizione e in caso di violazione può assumere misure fino alla sospensione del diritto all'attività libero professionale".

All'articolo 6 un passaggio che prevede l'aumento per gli anni 2025 e 2026 della quota del fondo sanitario nazionale che le Regioni possono usare per l'acquisto di prestazioni da privato convenzionato rispetto a quanto già previsto dalla legge di bilancio 2024. 

C'è anche un capitolo dedicato all'istituzione di una "infrastruttura nazionale di intelligenza artificiale" nel decreto legge sulle liste d'attesa: all'articolo 7 entra nel merito della progettazione e realizzazione dell'infrastruttura, che spetta ad Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Il sistema, secondo le intenzioni del provvedimento, eroga servizi di supporto per la gestione delle liste di attesa in varie modalità: ai cittadini per l'accesso ai servizi sanitari, ai professionisti per la presa in carico della popolazione assistita, ai medici nella pratica clinica quotidiana con suggerimenti non vincolanti, alle strutture sanitarie per la gestione e organizzazione ottimale delle prenotazioni e delle agende in relazione ai fabbisogni. Questa norma viene intesa, secondo la bozza, come la base giuridica per far partire il supporto dell'intelligenza artificiale alla piattaforma di telemedicina, alla medicina convenzionata (medici di famiglia) per migliorare l'appropriatezza prescrittiva (ad esempio dei medici di famiglia) e l'efficientamento delle liste d'attesa.