di Giambattista Anastasio
"Malagiustizia a senso unico e ’alla Palamara’". Così Matteo Salvini commenta l’iscrizione del governatore lombardo Attilio Fontana nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sui camici prima venduti e infine donati alla Regione dalla Dama Spa, azienda della quale è titolare Andrea Dini, cognato di Fontana, e della quale la moglie dello stesso Fontana, Roberta Dini, sorella di Andrea, detiene il 10% delle quote. L’accusa è di "frode in pubbliche forniture", accusa "incomprensibile" secondo il legale Jacopo Pensa.
Il tweet di Salvini arriva in mattinata, senza farsi attendere: "Attilio Fontana indagato perché un’azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi. Ma vi pare normale? La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto. Malagiustizia a senso unico e ’alla Palamara’, non se ne può più". "Sono indagini che puzzano di vecchio" aggiungerà poi da Bologna. Subito dopo ecco Roberto Maroni, predecessore di Fontana, che solo qualche giorno fa ha fatto sapere di voler rientrare in politica proprio per rimettere la magistratura al proprio posto: "Attilio è una persona onesta e perbene, vittima di un’aggressione mediatica e giudiziaria a cui saprà e sapremo reagire con forza e determinazione".
Si sente nel mirino dei giudici, la Lega di Salvini. I fascicoli giudiziari aperti in Lombardia contro la Regione a trazione leghista sono 27. A sottolinearlo Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega Lombarda: "Questo dato non può non far pensare che ci possa essere un utilizzo della giustizia a orologeria". C’è nervosismo e preoccupazione in casa Lega per il danno d’immagine che queste inchieste creano al partito e al suo leader in un momento politicamente delicato per il Carroccio anche all’interno del centrodestra perché Fratelli d’Italia sembra conquistare consensi proprio a scapito della Lega. Contro Salvini si schiera un redivivo Alessandro Di Battista: "’Siamo stufi di queste indagini ad orologeria’. Così Salvini, uno degli uomini più banali, politicamente vili e conformisti d’Italia, ha commentato l’inchiesta che coinvolge Fontana: si capisce tutto del personaggio Salvini. Un personaggio molto sopravvalutato".
Ma è soprattutto in Lombardia che si alza il fuoco delle opposizioni. "Questa Giunta andrebbe azzerata perché non è in grado di gestire la Regione. La Lega andrebbe tenuta lontana dai pubblici uffici e per questo motivo la Giunta Fontana deve dimettersi" attacca Massimo De Rosa, capogruppo lombardo del M5s. Per Silvia Roggiani e Vinicio Peluffo, segretari milanese e lombardo del Pd, per la Giunta Fontana "è arrivato il momento di ammettere un fallimento ormai conclamato e trarne le dovute conseguenze. Il rapporto di fiducia coi lombardi è rotto".