Martedì 25 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

L’infettivologo Andreoni: "Contatti al lumicino, deve stare in clausura. Rischi troppo grandi"

"La soddisfazione e la gioia per il ritorno a casa del Papa, dopo 38 giorni di ricovero al Gemelli –...

"La soddisfazione e la gioia per il ritorno a casa del Papa, dopo 38 giorni di ricovero al Gemelli –...

"La soddisfazione e la gioia per il ritorno a casa del Papa, dopo 38 giorni di ricovero al Gemelli –...

"La soddisfazione e la gioia per il ritorno a casa del Papa, dopo 38 giorni di ricovero al Gemelli – osserva l’infettivologo Massimo Andreoni (foto), direttore dell’Unità operativa complessa di malattie infettive a Tor Vergata –, si sommano adesso ad un certo timore per un qualche rilassamento in Vaticano nel percorso di convalescenza che deve essere rigoroso". I prossimi due mesi a Santa Marta "è bene che siano il piú possibile di clausura, Bergoglio fuori dall’ospedale è apparso provato, non può rischiare una ricaduta".

Professore, un paziente con le patologie, l’età e nelle condizioni attuali del Pontefice sarebbe stato dimesso? "In linea generale agli anziani si cerca il piú possibile di limitare i tempi di permanenza in ospedale per scongiurare il rischio d’infezioni opportunistiche. Tuttavia, nello stato del Papa, il più delle volte si opterebbe per il trasferimento in una struttura clinica di riabilitazione".

Un azzardo rimandarlo a Santa Marta? "Si considera piú che adeguata l’assistenza garantita dal Vaticano".

Ma come ci si deve interfacciare al Pontefice in queste settimane? "Vanno ridotti i contatti interpersonali. Meglio approcciarsi a lui, seguendo le regole del distanziamento ed indossando la mascherina. Francesco resta fragile".

Non potrà più fare a meno dei naselli per l’ossigeno? "Per un po’ saranno necessari, magari limitandone l’utilizzo a determinati momenti".

Giovanni Panettiere