Sabato 31 Agosto 2024
ELENA G. POLIDORI
Cronaca

La linea del Viminale sui migranti: "Ora più espulsioni, l’Italia è sotto pressione"

Le decisioni dopo il Consiglio dei ministri: si va verso il nuovo decreto sicurezza per velocizzare i rimpatri

Migranti sulla Ocean Viking all'arrivo a Napoli

Migranti sulla Ocean Viking all'arrivo a Napoli

“L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni – dice Giorgia Meloni – difficile da spiegare all’opinione pubblica, ma la direzione intrapresa dal governo è quella giusta: accordi con i Paesi del Nord Africa, di partenza e transito dei flussi, ma è necessario aggiungere a questa direzione di marcia un più, stringere le maglie, dare segnali chiari ai trafficanti e serve un coordinamento maggiore tra noi nell’attività di contrasto ai flussi illegali di migranti". Inevitabile, dopo la visita del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Lampedusa, in un centro accoglienza oltre il limite umano dell’accoglienza, che nel primo Cdm dopo la pausa estiva venisse affrontato il tema migranti.

Nuovo decreto sicurezza

Un’emergenza – per quanto smentita da numeri in calo – che hanno convinto l’esecutivo a varare varare a settembre un nuovo decreto sicurezza con nuove misure per velocizzare il rimpatrio dei migranti irregolari responsabili di condotte violente o pericolose, forse fornendo anche più poteri a prefetti e questori nei provvedimenti. Si continueranno inoltre a realizzare altri Centri di permanenza per i rimpatri, oltre a ripristinare la piena funzionalità di quelli attuali. La linea politica, quindi, resta quella già espressa del rafforzamento del "decreto Cutro", ribadita ieri sia dal titolare del Viminale che dal sottosegretario di Stato Afredo Mantovano: "È innegabile l’aumento degli sbarchi, siamo al +103% rispetto all’anno scorso – ha spiegato Mantovano – a causa dell’aperture di molte crisi: tutta l’area del Sahel provoca partenze oltre ai paesi tradizionalmente interessati. I numeri vanno letti: sono preoccupanti, ma la dinamica vede un picco a maggio e poi un calo, come in Tunisia e Libia. Il lavoro in corso da parte del governo italiano incomincia a ottenere i primi risultati e contiamo di incrementarli con un dialogo ancora più stretto con i Paesi di partenza, come la Tunisia di cui riconosciamo gli sforzi: per il 50% di persone che partono almeno altrettante vengono trattenute".

Modifiche al testo unico

“Le modifiche (al testo unico, ndr ) che stiamo facendo vanno in direzione di un quadro normativo che favorisca ingressi regolari – ha sottolineato Piantedosi – e il più possibile creare meccanismi sanzionatori di quelli irregolari attraverso un incremento dei meccanismi espulsivi e quant’altro". Per Meloni, l’Italia sta facendo "tanto, ma da oggi è convocato permanentemente il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, che ben si presta a essere la sede di raccordo tra tutti i ministri competenti, per avere decisioni rapide e coordinate. Su questo – ha concluso – il ministro Piantedosi è già al lavoro".