Venezia, 4 ottobre 2023 - L'apocalisse. La descrive così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la scena che si è trovato davanti agli occhi ieri sera a Mestre, quando poco dopo le 19.30 di ieri un bus elettrico pieno di turisti stranieri alloggiati in un campeggio di Marghera, è precipitato dalla rampa di un cavalcavia e ha preso fuoco dopo un volo di oltre dieci metri.
Nell'incidente sono morte 21 persone, 15 i feriti. Tra le vittime, anche l'autista italiano, Alberto Rizzotto, due bambini e un'adolescente. Indaga la Procura per accertare le cause del disastro, la pista più plausibile sembra quella del malore del conducente.
La giovane donna croata, morta nell'incidente del pullman di Mestre, era incinta di sei mesi. Lo scrivono media croati, come Vecernji List: la ragazza era in viaggio con il marito, sposato il 10 settembre. Il giovane è ferito gravemente, ricoverato a Mirano.
Il prefetto di Venezia Michele di Bari ha comunicato che sono state identificate tutte le vittime dell'incidente del bus. Sono nove ucraini, 4 rumeni, 3 tedeschi, un italiano (l'autista Alberto Rizzotto), un croato, due portoghesi, un sudafricano.
Sono due le ipotesi principali al vaglio della magistratura sulle cause della tragedia: una manovra azzardata, con l'affiancamento ad un altro bus e un guardrail vecchio; oppure, sommato a questo, un malore dell'autista che non è riuscito a controllare il mezzo. È stata anche acquisita la 'scatola nera' del mezzo "che sarà esaminata - spiega il procuratore Bruno Cherchi - solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile. Altrimenti aspetteremo lo sviluppo dell'inchiesta, affinché tutte le parti coinvolte possano avere le perizie".
E' ucraina la piccola di 4 anni ricoverata nella rianimazione del centro grandi ustionati di Padova: ha ustioni e diversi traumi. La bimba è stata identificata questa mattina, dopo che il suo passaporto è stato ritrovato a Mestre.
I quattro pazienti coscienti ricoverati all'ospedale dell'Angelo di Mestre "chiedono informazioni sui loro cari che erano con loro, perché" a bordo del bus precipitato ieri era dal cavalcavia ''c'erano famiglie intere, c'erano nonni, nipoti e coniugi e ognuno chiede della propria famiglia''. Lo riferisce il direttore medico dell'ospedale, Chiara Berti. "'Adesso il primo problema è la salute" dei pazienti ricoverati, ma "appena saranno nelle condizioni c'è chi interverrà dal punto di vista del trauma psicologico", ha assicurato la dottoressa.
"Questo tragico incidente ha suscitato sgomento e profondo dolore in tutti gli italiani. Desidero dunque rivolgere l'espressione del più sentito cordoglio ai familiari delle vittime". Così, in Aula, il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana. "Voglio inoltre esprimere la nostra vicinanza alle persone ferite, cui auguriamo una pronta guarigione. Rivolgiamo un particolare ringraziamento ai Vigili del fuoco, alle Forze dell'ordine, al personale sanitario e a tutti coloro che si sono subito prodigati nelle operazioni di soccorso e di assistenza". Il presidente Fontana ha poi invitato l'Assemblea a osservare un minuto di silenzio.
Dei 15 feriti (12 adulti e 3 minori) sopravvissuti al tragico incidente, 11 sono ricoverati in reparti di terapia intensiva. Nell'ospedale di Mestre sono ricoverati tre pazienti ucraini, un tedesco e una persona in corso di identificazione. Nell'ospedale di Dolo un ferito francese e in quello di Mirano un paziente di nazionalità croata. All'ospedale di Treviso due minori austriaci, uno spagnolo, un uomo austriaco e un'ucraina. E nell'ospedale di Padova sono ricoverati una donna spagnola, un'ucraina e una donna in corso di identificazione.
"Quel guardrail vecchio, degli anni Cinquanta, forse è una concausa dell'incidente. Guardando le immagini si nota quasi l'autobus fermo, poi l'attimo in cui precipita, fotogrammi che fanno ipotizzare che possa essersi trattato di un malore''. Massimo Fiorese, ad della società La Linea, proprietaria di Martini bus di cui era dipendente l'autista Alberto Rizzotto, è affranto nel raccontare quanto accaduto ieri.
Tra le ventuno vittime del pullman c'è anche una giovane donna croata Antonela Bakovic. Il marito, Marko Bakovic, è ricoverato in un ospedale a Merano: è in Rianimazione a causa delle gravissime ferite causate dallo schianto. Veniva dalla zona di Spalato, in Dalmazia, e si erano sposati una ventina di giorni fa. Avevano scelto Venezia come tappa del viaggio di nozze.
Sono 8 sulle 21 totali le vittime identificate finora tra i passeggeri del pullman precipitato a Mestre. Sette di queste sono femmine. L'unico maschio è un bambino di un anno e mezzo e non un neonato, come riferito in un primo tempo. Lo si apprende da fonti sanitarie. La maggior parte sono giovani: vi sono una ragazzina di circa 11 anni, una ragazza di 28 anni, due giovani di 30, una di 38 anni e due donne di 65 e 70 anni.
Lo dice Rita Lorio, psicologa esperta nella gestione delle emergenze che da ieri sera sta coordinando il team di esperti messo in campo dall'ospedale di Mestre per assistere i superstiti
Parla la dottoressa Federica Stella, dirigente medico 118 della Ulss3 Serenissima
Il racconto dei due giovani gambiani di Fincantieri, accorsi poco dopo lo schianto.
Si sono chiusi in casa, e hanno abbassato tutte le tapparelle di casa, i genitori di Alberto Rizzotto, l'autista quarantenne del bus de La Linea, morto nell'incidente di ieri a Mestre. La famiglia risiede a Tezze sul Piave (Treviso) ma è originaria di Conegliano (Treviso). Il padre è un generale dell'aeronautica, la madre maestra elementare e catechista, il fratello è dipendente di un'azienda manifatturiera locale.
Con ordinanza del sindaco Luigi Brugnaro, il Comune di Venezia osserverà fino a venerdì 6 ottobre il lutto cittadino per il tragico incidente avvenuto a Mestre ieri sera. "Con tale provvedimento, fino alla conclusione delle esequie, in tutti gli edifici comunali sarà disposta l'esposizione del gonfalone di Venezia a mezz'asta o abbrunato, unitamente alla bandiera italiana ed europea, con il benestare della presidenza del consiglio, ottenuto grazie anche all'intermediazione della prefettura - fa sapere il Comune di Venezia - Nelle sedi municipali di Ca' Farsetti a Venezia e via Palazzo a Mestre saranno a disposizione dal primo pomeriggio di oggi e fino a venerdì dei libri di condoglianze per consentire a tutti i cittadini di manifestare il loro cordoglio per l'immane tragedia che ha colpito la città. Brugnaro ha voluto così manifestare in modo tangibile e solenne il dolore della città per questa grave perdita".
Alberto Rizzotto, l'autista del pullman La Linea che ieri sera è precipitato, morendo insieme a 20 turisti, dal cavalcavia di Mestre, "stava guidando da tre ore e mezzo, peraltro non continuative". Lo chiarisce il direttore operativo della compagnia Tiziano Idra. "Non lavorava dal giorno prima - aggiunge - quindi aveva goduto abbondantemente delle ore di riposo previste. Non era certo stanco".
È durato quasi un'ora un incontro tecnico in Procura a Venezia per fare il punto sull'incidente. All'incontro, uno dei tanti avuti dal Procuratore Bruno Cherchi stamane, hanno partecipato, tra gli altri, la Pm titolare dell'inchiesta, Laura Cameli, e uomini della Polizia locale. Proprio la Polizia locale, oltre ad aver eseguito i rilievi dell'incidente, è in possesso del video che documenta l'incidente. Immagini registrate dalla «Smart control room» che coordina i servizi di sicurezza dell'intero Comune di Venezia.
"Il primo a prestare soccorso è stato l'autista di un altro bus che è stato affiancato, non toccato, dal mezzo precipitato". Lo ha detto il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi. "Nel dare l'allarme - ha sottolineato - ha anche lanciato un suo estintore verso il mezzo precipitato, che sprigionava fiamme". Proprio le testimonianze escludono che il bus precipitato andasse veloce. "I testimoni - ha aggiunto Cherchi - hanno detto che andava piano, il tratto stradale prima è in salita e comunque, oggettivamente, non permette alte velocità. Comunque ci arriveranno i dati a certificare anche questo", ha concluso.
''Chi è stato sentito non si è accorto di nulla''. Lo afferma Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia. ''Stiamo lavorando alla ricostruzione delle modalità, serve ancora tempo'' spiega, cercando di spegnere eventuali ricostruzioni che non si fondano su elementi certi. I feriti meno gravi - otto dei 15 sono in terapia intensiva - ricoverati negli ospedali fuori Venezia vengono sentiti dai carabinieri, per quelli a Venezia è stata invece delegata la polizia locale, mentre anche la polizia e la Scientifica sono impegnate a restituire un nome alle vittime e ai feriti in gran parte stranieri e senza documenti al momento dell'incidente.
"Oggi è un giorno molto triste per il nostro Paese, in particolare per Mestre e per Venezia. Ieri sera, come ha ricordato questa mattina il Presidente, un viaggio che aveva condotto persone di diversa nazionalità a vivere momenti di gioia per visitare una tra le più belle città del mondo si è trasformato in una tragedia". Così in Aula al Senato Andrea Martella (Pd) è il primo a prendere la parola per esprimere il cordoglio del suo gruppo per il grave incidente stradale avvenuto ieri a Mestre. Seguiranno altri parlamentari, uno per gruppo. Cordoglio espresso anche dagli azzurri per voce di Pierantonio Zanettin: «Non possiamo che rimanere sconcertati per le vittime molte delle quali erano turisti venuti a visitare la bellissima città di Venezia e poi rimasti coinvolti in un disastro così grave. Ai feriti va il nostro augurio di una pronta guarigione». Ringrazia i soccorritori la senatrice di Iv, Daniela Sbrollini, «le forze dell'ordine e tutte le persone impegnate. Ci sarà tempo per appurare le responsabilità, oggi ci stringiamo intorno alle famiglie e ai tanti feriti anche gravi». Si unisce al cordoglio, la senatrice Barbara Guidolin, acnhe a nome di tutto il Gruppo M5s, «Nella frenesia quotidiana, nel corso della nostra vita, - afferma - non pensiamo che questo tipo di evento possa mai accadere, ma quando succede ci lascia tutti veramente sbigottiti». «Nelle prossime ore conosceremo i volti e le storie di queste persone, nonché i loro sogni infranti. - sono le parole di Mara Bizzotto della Lega - Per ora conosciamo solo un nome, quello di Alberto Rizzotto, il conducente: alla sua famiglia vanno la nostra vicinanza e il nostro cordoglio». «Voglio solidarizzare in particolar modo con la città di Venezia, col sindaco Brugnaro, - sottolinea Micaela Biancofiore (Udc) - che dal primo istante è andato sul posto. Ha parlato, appunto, di una immane tragedia e ha indetto ovviamente il lutto cittadino. Infine il il ricordo del senatore di FdI, Raffaele Speranzon, »sono di Mestre e quella strada, quel viadotto, l'ho percorsa migliaia di volte. La nostra vicinanza va a tutti i familiari delle vittime e anche ai popoli delle nazioni ai quali appartengono le vittime ed i feriti. Tra di loro c'erano, infatti, molti ucraini, c'erano spagnoli, francesi, tedeschi, croati, austriaci. Insomma, c'era un pezzo d'Europa all'interno di quel pullman«.
Il procuratore di Mestre, Bruno Cherchi, afferma che "non risultano particolari fiamme ne' un incendio in senso tecnico del bus precipitato". C’è stata invece "una fuoriuscita di gas dalle batterie del litio che alimentavano il camion e su questo stiamo facendo accertamenti". Le batterie, ha detto il magistrato, sono state messe sotto sequestro.
I resti dell'autobus caduto nel vuoto a Mestre ripresi da un drone aereo in volo sopra al deposito dove la carcassa è stata trasportata
Il magistrato incaricato delle indagini sull'incidente di Mestre ha appena dichiarato che "il bus precipitato dal cavalcavia a Mestre non ha urtato alcun altro mezzo prima di precipitare nel vuoto. Il mezzo - ha poi proseguito il procuratore Bruno Cherchi - si è appoggiato al guardrail circa 50 metri prima del punto di caduta". "Sull'asfalto - ha poi aggiunto, non è stato rilevato alcun segno di frenata. E' stato aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo contro ignoti, ma al momento non ci sono indagati che ci saranno solo se emergeranno concreti elementi di responsabilità. Sull'autista verrà effettuata l'autopsia per verificare l'eventuale presenza di un malore mentre era alla guida".
"Sto in contatto con l'assessore, non è un problema di guardrail evidentemente. Ho sentito il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sulle condizioni dei 15 feriti tra cui 5 sono ancora in condizioni preoccupanti e poi è presto per fare commenti". Ad affermarlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini intervistato sull'incidente di Mestre. "Ho sentito che i Vigili del Fuoco parlavano delle batterie elettriche che prendono fuoco più velocemente, più rapidamente di altre forme di alimentazione. Questo, non so se c'entri o non c'entri, lascio ai tecnici la risposta ma in un momento in cui qualcuno dice tutto elettrico forse uno spunto di riflessione si deve fare", sottolinea Salvini. "Io è vero sto lavorando al nuovo codice della strada ma eventi come questo - sottolinea Salvini - non credo siano imputabili a velocità o distrazione. Ogni anno sulle strade italiane perdiamo più di 3 mila vita. Abbiamo approvato nuove norme per il codice della strada, spero che entro natale diventino legge".
In queste immagini è possibile vedere il momento esatto in cui il bus cade nel vuoto per 20 metri
"Un altro veicolo coinvolto nell'incidente? Tutte le possibilità sono al vaglio della Procura". Ha risposto così ai cronisti il Prefetto di Venezia, Michele di Bari, nella conferenza stampa che ha fatto il punto delle indagini sull'incidente del pullman a Mestre. "Girano voci
infondate sull'incidente - ha aggiunto - Per capire i fatti dobbiamo osservare ciò che la magistratura stra facendo. L'intera vicenda, dal punto di vista di polizia giudiziaria, è di competenza della Procura". "Non si può escludere nulla - ha concluso - ma sulla dinamica non ci sono novità. Sono in corso accertamenti capillari".
Parla Gabriele Maestrini, papà di Elena, la ragazza che nel 2016 perse la vita, insieme ad altre sei studentesse italiane, durante un viaggio in pullman dopo una gita prevista dal programma Erasmus
Il governatore del Veneto ha da poco riferito che "quattro feriti dell'incidente sono in grado di parlare" e quindi potrebbero raccontare agli inquirenti dettagli utili per ricostruire quanto accaduto. Probabilmente, se i medici lo permetteranno, saranno ascoltati a breve.
"Ci sono uomini e donne della sanità del Veneto che da ieri sera stanno mettendo in campo energia, coraggio, abnegazione, preparazione tecnica, resistenza alla fatica. A tutti questi nostri professionisti, in questo momento di dolore, va tutta la nostra gratitudine. Hanno fatto e stanno facendo ancora di più di quanto si poteva loro chiedere". Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rivolge il suo pensiero alla macchina dei soccorsi che si è immediatamente attivata per intervenire sul tragico incidente del bus a Mestre. "Un grande plauso anche ai fondamentali Vigili del Fuoco, alle forze dell'ordine, ai rappresentanti delle Istituzioni impegnati in queste ore. Molte vite sono purtroppo state perdute - aggiunge il Governatore - ma quelle che si sono salvate lo devono a soccorsi veloci, efficienti, caratterizzati da un'organizzazione encomiabile e da una grande capacita' d'interazione".
"L'amministrazione è a disposizione, siamo anche molto preoccupati dei feriti in questo momento. Sono tutti stranieri''. Lo dichiara l'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, a proposito dell'incidente del bus precipitato ieri sera. Per i loro parenti ''il Comune è a disposizione, abbiamo dichiarato il lutto, siamo totalmente a disposizione per aiutare chi ha bisogno, perché è una tragedia immane'', dice Boraso, assicurando la stessa disponibilità anche nei confronti degli inquirenti. La procura al momento ''non ci ha chiesto'' la documentazione relativa al monitoraggio del cavalcavia e agli interventi di ammodernamento progettati e già avviati, ma ''noi siamo ovviamente ben disponibili a dare tutto'', spiega l'assessore, sottolineando che ''la progettualità è un fatto reale''.
Sono 21 i deceduti nell'incidente del bus di Mestre, di cui due minorenni non ancora identificati e sette identificati: cinque cittadini ucraini, l'autista italiano e un cittadino tedesco. Lo ha riferito ai giornalisti il prefetto di Venezia, Michele Di Bari. Dei 15 feriti, quattro sono ucraini, uno tedesco, un francese, un croato, due spagnoli e due austriaci. Undici sono identificati e quattro da identificare. Tre sono minorenni, di cui una ucraina ricoverata a Padova e due tedeschi a Treviso.
Sono drammatiche le parole di chi ha soccorso i sopravvissuti all'incidente del bus a Mestre. Le persone ferite che erano in grado di parlare dopo lo schianto del pullman a Mestre esprimevano "la sofferenza per il trauma e il dolore per la ricerca dei familiari che non sapevano dove fossero, le condizioni cliniche in cui erano", ha detto la dottoressa Federica Stella, dirigente medico 118 della Ulss3 Serenissima, uno dei primi soccorritori intervenuti. "Noi ci troviamo quotidianamente di fronte a situazioni di questo genere, non per numerosità ma per caratteristiche cliniche. Abbiamo moltiplicato a livello di numeri la nostra quotidianità lavorativa per cui siamo addestrati e preparati", ha concluso.
"Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera", così l'amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese, sollevando dubbi sul guard rail a protezione del cavalcavia di Mestre che il pullman ha sfondato precipitando. La Linea è l'azienda di trasporto che svolgeva questo servizio dedicato ai turisti tra il camping di Marghera e Venezia.
"Il nostro commosso pensiero è rivolto alle ventuno vittime della tragedia del bus di Mestre, molte giovanissime, e ai quindici feriti. Morire così, con tutta la vita davanti… Non è giusto". Lo dice su Instagram il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. "Mi stringo alle famiglie, che coinvolgono varie nazionalità, e a tutta la comunità di Mestre, ringraziando Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, personale medico e tutti coloro che sono impegnati senza sosta in queste ore drammatiche".
Ci sono telecamere a bordo del bus che riprendono sia l'esterno che l'interno del mezzo. Lo spiega un autista di un pullman di un modello identico a quello guidato da Alberto Rizzotto, il conducente deceduto assieme ad altri 20 trasportati nell'incidente avvenuto ieri sera sul cavalcavia di Mestre. Il mezzo sarebbe inoltre dotato di una scatola nera che potrebbe aver rivelato anche l'eventuale malore dell'autista, al momento una delle ipotesi più accreditate come causa dell'incidente. Ci sarebbero poi immagini della "control room" del municipio di Venezia, che avrebbero anch'esse ripreso la caduta del mezzo su via dell'Elettricità.
''Come 118 stiamo cercando di recuperare tutte le informazioni per stabilire l'identità delle vittime. Ci sono ancora 14 morti e 4 feriti senza un nome. Un'attività marginale, certo, di supporto alle Forze dell'Ordine ma necessaria viste le condizioni. Il magistrato questa mattina nominerà un perito incaricato di eseguire il riconoscimento, attraverso impronte dentali e digitali. Un lavoro fatto di concerto con la polizia scientifica''. Lo ha detto poco fa Paolo Rosi, direttore del 118 Regione Veneto. ''Ho dormito pochissimo - ha poi aggiunto - chi fa il mio mestiere di tragedie ne vede tante ma un episodio così straordinario con vittime ustionate, tra cui minori, è davvero straziante. Un bambino di appena 1 anno è morto, un'altra bambina di soli 4 anni è gravissima all'ospedale di Padova. Solo a Treviso una bambina non desta preoccupazioni, a parte qualche frattura. Ma qui è stata l'apocalisse''. Sul posto sono accorse ''circa 20 ambulanze - ricorda Rosi - oltre 40 operatori sanitari, decine e decine di uomini delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del fuoco. È stata una corsa contro il tempo per soccorrere tutti ma all'una di notte, nonostante il pullman fosse in parte ribaltato, le speranze di trovare persone vive erano ormai svanite''.
Gli inquirenti che stanno indagando sull'incidente di Mestre faranno un punto della situazione intorno alle 11.30 alla Prefettura di Mestre per spiegare quanto finora emerso in merito alle cause dell'incidente e per ragguardare sulla condizione dei feriti.
l'Ospedale dell'Angelo di Mestre
"A nome della Commissione europea voglio esprimere la nostra vicinanza dopo il terribile incidente di ieri a Venezia. I nostri pensieri sono con le famiglie delle vittime e con il popolo italiano". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo.
Giulio Giuliani, responsabile comunicazione dell'Ulss Serenissima di Venezia, il giorno dopo la strage sul cavalcavia di Mestre spiega l'attuale situazione con queste parole: "Dopo lo strazio dei soccorsi ora ci aspetta la parte più difficile: il ricongiungimento delle vittime con i familiari, quasi tutti stranieri. I feriti o non sono in condizioni di parlare oppure lo fanno a stento, per lo più in lingua ucraina. Per questo motivo abbiamo già attivato un servizio di interpreti ucraini e russi. C'è molto da fare per la gestione dei familiari, gravosa e penosa per il numero di morti e feriti, per le condizioni dei sopravvissuti e che per questo motivo richiede anche un supporto psicologico. All'ospedale dell'Angelo di Mestre ancora non si vede il via vai di familiari e amici ma solo perché le vittime si trovavano nelle nostre zone in vacanza. Da questa notte non ci siamo mai fermati e non lo faremo, c'è troppo lavoro da fare, sebbene il triste bilancio sia ormai consolidato''.
Da questa mattina, quando è stato rimosso dal luogo dello schianto, il bus elettrico si trova nel deposito dell'ex mercato ortofrutticolo in via Torino, a Mestre. Il mezzo è stato sollevato con due gru e trasportato su un pianale ed ora viene monitorato ''ogni quattro ore circa'' poiché ''trattandosi di un bus elettrico'', quindi dotato di particolari batterie, ''potrebbe ripartire l'incendio'' divampato ieri sera subito dopo l'impatto.
"Le salme sono all'obitorio di Mestre - ha precisato il governatore del Veneto Luca Zaia - e come sanità abbiamo organizzato un'accoglienza per i parenti, attivando anche un supporto psicologico. Affrontiamo anche la sfida della diversità linguistica, data la provenienza di molte nazioni coinvolte. Ringrazio i soccorritori, soprattutto quelli del settore sanitario, perché il loro intervento è stato tempestivo. Per quanto mi riguarda, ho fatto issare le bandiere a mezz'asta sugli edifici della regione e ho chiesto anche ai sindaci del Vento. È stato proclamato lutto cittadino ma penso che ci stia anche un lutto nazionale. Di fronte a una tragedia come questa, dobbiamo mostrare rispetto per le vittime è fondamentale".
Il governatore e presidente della Regione Veneto ha detto, durante un'intervista televisiva, che "tra le vittime c'è anche un neonato". "Abbiamo utilizzato 5 ospedali - ha poi proseguito Zaia - Treviso ha svuotato il pronto soccorso per accogliere i feriti, mentre l'ospedale centrale di Mestre si è occupato in prima linea del soccorso. Dolo, Mirano e Padova hanno pazienti politraumatizzati. Fra i feriti ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni e ci sono due fratellini. Tra le nazionalità coinvolte ci sono ucraini, spagnoli, croati e francesi. Questo è solo uno spaccato di quello che era un pullman turistico, un pullman elettrico di recente costruzione nel 2022", ha concluso Zaia.
"Dolore e cordoglio per la terribile tragedia avvenuta ieri sera a Mestre, una preghiera per le purtroppo tante vittime e per i tanti feriti e un grazie a tutti i vigili del fuoco, soccorritori e personale medico che hanno lavorato in condizioni difficili per salvare vite". Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie.
I quattro feriti più gravi nell'incidente del pullman precipitato ieri sera sarebbero tutte persone maggiorenni, tra i 20 e i 30 anni. Secondo quanto si apprende, tre sono ricoverate in Rianimazione all'ospedale dell'Angelo di Mestre e uno a Dolo.
Il governatore e Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto poco fa in una intervista televisiva che "al momento l'ipotesi più accreditata rimane quella di un incidente causato da un improvviso malore dell'autista, anche se serviranno ulteriori accertamenti per averne una conferma definitiva. E' previsto anche un esame delle telecamere della zona per acquisire ulteriori elementi utili a comprendere cosa sia effettivamente accaduto".
È stata riaperta al traffico via dell'elettricità, la strada, sotto al cavalcavia da cui ieri sera è precipitato il bus. Sull'asfalto della strada, che confina con la ferrovia, sono ancora evidenti i segni dell'incendio. Qui intanto si sono radunati curiosi e molti giornalisti e cameraman.
Gli agenti della questura hanno acquisito presso il campeggio «Hu» di Marghera gli elenchi degli ospiti, per poter poi risalire alle identità delle vittime e dei feriti nell'incidente. All'interno della struttura, al momento non viene fatta alcuna dichiarazione, in attesa di comunicazioni ufficiali dall'azienda. Il via vai di ospiti da e per il campeggio prosegue regolarmente
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha confermato che cinque ucraini sono rimasti uccisi e tre feriti nell'incidente del bus a Mestre. Lo riferisce Rbc-Ucraina. I consoli ucraini stanno attualmente collaborando con le forze dell'ordine italiane per chiarire tutte le circostanze dell'incidente, ha detto il portavoce.
I primi parenti delle 21 vittime e dei 15 feriti coinvolti ieri nell'incidente di Mestre stanno arrivando alla struttura Hu Venezia camping in town dove i turisti stavano rientrando dopo una gita a Venezia. Stanno arrivando i primi parenti, ma ci vorrà tempo perché si tratta di persone che vivono all'estero: a bordo di quel bus c'erano ucraini, tedeschi, francesi, croati, spagnoli e austriaci. Da parte del gruppo Human Company, proprietario del camping, c'è la massima disponibilità ad accogliere e a supportare i parenti insieme al Comune di Venezia che offrirà anche aiuto psicologico.
È stata riattivata la circolazione sul raccordo che dalla zona industriale di Marghera porta all'autostrada A4, dove ieri sera è precipitato il bus dal viadotto del cavalcavia di Mestre. La zona è stata ripulita ed è ripreso il passaggio di veicoli, soprattutto camion, che dalla zona industriale di Porto Marghera vanno verso l'autostrada A4.
La strage provocata dalla caduta di un bus a Mestre compare sui media internazionali e dalla Bbc alla tv americane, la tragedia avvenuta in Italia sconvolge. "Incidente d'autobus apocalittico", lo definisce l'americana Cbs. "L'autobus ha sfondato una barriera ed è precipitato vicino ai binari della ferrovia nel quartiere di Mestre, collegato a Venezia da un ponte" riporta Bbc News. "Tra i morti ci sono cinque ucraini, un tedesco e l'autista italiano", aggiunge il media britannico. "Almeno 21 persone, tra cui due bambini e turisti stranieri, sono morte martedì e diverse altre sono ferite quando un autobus alimentato a metano è precipitato da un ponte a Venezia e ha preso fuoco" spiega France24. "L'autobus che trasportava circa 40 passeggeri è uscito dal cavalcavia sopraelevato, è precipitato per circa 15 metri e ha preso fuoco, riferiscono i funzionari" racconta al Jazeera. Mentre la tedesca DW cita il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: "Una scena apocalittica, non ci sono parole". Brugnaro viene citato anche dall'Australian Broadcasting Corporation che titola così: "Autobus italiano si schianta contro un cavalcavia vicino a Venezia, cadendo sulle linee elettriche e uccidendo i turisti". "Un incidente d'autobus vicino alla città italiana di Venezia uccide almeno 21 persone, compresi turisti ucraini", è il titolo dello spagnolo El Pais nella sua versione in inglese. La notizia compare ovviamente anche sui media di Kiev, dall'agenzia Unian a Rbk Ucraina. La russa Ria Novosti oggi titola invece così un aggiornamento: "Non ci sono russi tra i feriti nell'incidente vicino a Venezia, ha confermato il consolato". "Questa è una scena apocalittica... Un autobus si è schiantato contro un ponte a Venezia, in Italia, e si è capovolto, uccidendo almeno 21 persone", racconta la tv a Taiwan. "Almeno 20 morti" annuncia China Daily.
Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha detto che un riesame di quanto accaduto al pullman sarà fatto oggi. "Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha detto, rimandando alle prossime ore ulteriori commenti. "Oggi disporremo un'attività medico-legale - ha poi aggiunto - sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione". Il mezzo nel frattempo è stato sequestrato.
Sono 11 le persone tra le 15 rimaste feriti nell'incidente che ieri ha coinvolto un bus a Mestre, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Si tratta di 11 stranieri, in particolare di quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca. Molti di loro si trovano in rianimazione, in particolare due sono stati operati nella notte a Padova e sono ricoverati in terapia intensiva. Per quanto riguarda le 21 vittime solo sette di loro sono state identificate, si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l'autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola.
"C'è sempre qualcosa che non va nella sicurezza stradale. È questo il motivo per il quale chiediamo da anni controlli serrati". Lo afferma l'associazione unitaria 'Familiari e Vittime della strada, dopo l'incidente del pullman precipitato da un cavalcavia a Mestre. "Tragedie che non dovrebbero verificarsi" scrivono i presidenti di Aufv e Amcvs, Alberto Pallotti e Elena Ronzullo, dicendosi vicini al dolore delle famiglie. "È questo il motivo - spiegano - per il quale chiediamo da anni controlli serrati. Dopo quanto accaduto ad Avellino, a Genova ed a Verona, anche oggi abbiamo un'altra catastrofe inaspettata. Lanciamo un monito affinché questa mattanza finisca e tutti gli utenti della strada abbiano più consapevolezza delle responsabilità che ricoprono alla guida". "Non condanniamo nessuno - conclude la nota - ma ci appelliamo al governo affinché ponga la giusta attenzione sull'omicidio stradale, le pene da applicare ed i controlli da eseguire".
"Shuttle to Venice" (navetta per Venezia) aveva scritto nell'ultimo post su Facebook l'autista del pullman precipitato a Mestre, alle 18.30, un'ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizava Alberto Rizzotto, 40 anni, morto con i 20 passeggeri, allo Hu Camping di Marghera. Nelle ore successive, diffusasi la notizia dell'incidente, sotto al post erano comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici, che sapevano essere quella la linea percorsa da Alberto. "Rispondi", "Fatti sentire per favore" i messaggi rimasti senza replica.
"Oggi in tutte le sedi regionali del Veneto verranno esposte le bandiere a mezz`asta, in segno di lutto pubblico dopo il gravissimo incidente avvenuto a Mestre. Invito anche tutti gli i Comuni e gli enti locali ad adottare questa forma di cordoglio per le vittime e vicinanza ai feriti". Cosi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Inoltre il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, dopo aver informato i presidenti dei gruppi consiliari dell`assemblea legislativa e avuto il loro parere, ha rinviato la seduta straordinaria prevista per oggi a Longarone sul 60esimo anniversario del Vajont.
Al momento dell'incidente, l'autista aveva caricato i turisti nel centro storico di Mestre e li stava riportando in campeggio a Marghera. Da quanto risulta l'autista aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe quindi escludere l'ipotesi di un colpo di sonno. "L'autobus era nuovo e lui era bravo" sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Un video diffuso sembra suffragare l'ipotesi di un malore: "si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico - dice Fiorese - poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail".
I colleghi lo definiscono un autista esperto che svolgeva l'attività da 7 anni. Sono tanti i messaggi che in queste ore stanno comparendo in rete per ricordare Alberto Rizzotto, il 40enne originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta che si trovava alla guida del bus precipitato ieri sera a Mestre. Rizzotto era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia. Al momento dell'incidente, l'autista aveva caricato i turisti in centro storico e li stava riportando in campeggio a Marghera. Da quanto risulta aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe escludere l'ipotesi di un colpo di sonno. La sua morte ha destato una fortissima impressione tra chi lo conosceva. Tiziana su Facebook dice accorata: «mi spiace tanto! Speravo fosse un altro Alberto...".
Si chiamava Alberto Rizzotto, ed aveva 40 anni, l'autista che ha perso la vita nell'incidente di Mestre assieme ad altri 20 passeggeri del pullman che stava guidando. Massimo Fiorese, amministratore delegato della ditta La Linea, della cui flotta faceva parte l’autobus, parla di "un bravo autista che lavorava con noi da cinque o sei anni". Tra le ipotesi al vaglio un malore dell'autista.
E' ancora interrotta la viabilità' sulla Rampa Rizzardi in direzione Marghera, dopo che ieri sera è precipitato un bus elettrico dal cavalcavia. Lo rende noto il Comune di Venezia. La linea ferroviaria Mestre-Venezia è invece attiva ma la viabilità' sulla rampa Rizzardi è ancora interdetta al traffico veicolare per consentire ai Vigili del Fuoco di completare la messa in sicurezza di tutta l'area.
“L’estrazione delle persone è stata complicata.” A dirlo è stato il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia, Mauro Luongo. Il pullman, ha aggiunto, “era abbastanza pieno, perché abbiamo contato 39 persone, tra cui anche qualche minore. Un’operazione complessa.”
"Sarà doveroso chiarire la causa perché chi ha un caro che ha perso la vita ha diritto di conoscere la verità". Luca Zaia, governatore del Veneto, chiede chiarezza sulla dinamica dell'incidente di Mestre. "Penso che su un'arteria del genere ci siano tante telecamere, ci aiuteranno a far luce sulle cause", è la speranza di Zaia. Quello da cui è precipitato il bus "è un cavalcavia su cui passano ogni giorno migliaia di veicoli. Non mi pare fosse particolarmente pericoloso"
E' stata una notte di lavori per la messa in sicurezza dell'area lungo il cavalcavia Vempa a Mestre, dove èprecipitato un pullman che trasportava turisti stranieri, in prevalenza ucraini, alloggiati al camping Hu. Secondo quanto riferisce il comune di Venezia, le operazioni di evacuazione dei feriti dal pullman che cadendo ha preso fuoco, si sono concluse intorno alle 21.30 di ieri sera con il trasporto delle persone negli ospedali vicini. E' stata riattivata la linea ferroviaria tra Mestre e Venezia. E' invece interrotta la viabilità carrabile sulla Rampa Rizzardi in direzione di Marghera.
I Vigili del Fuoco hanno rimosso il bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre, per cause ancora da accertare. Nell'impatto hanno perso la vita 21 persone, quindici sono rimaste ferite di cui 5 in modo grave. Il bus, un pullman che trasportava turisti alloggiati presso il camping Hu, a quanto apprende AGI e' stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto con il supporto di due gru, e poi posto su un pianale per essere trasportato in un deposito. Si tratta di un mezzo elettrico che ora verrà' monitorato per capire come e da dove si è sviluppato l'incendio.
Il bilancio ufficiale dell'incidente del pullman avvenuto a Mestre ieri sera è di 21 vittime e 15 feriti, 5 dei quali in gravi condizioni. Lo ha comunicato poco fa il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, dopo aver ricevuto le ultime informazioni dai dirigenti sanitari.