Roma, 11 luglio 2024 – Giorgia Meloni ha capito di aver “completamente sbagliato” sull’inchiesta di Fanpage. Mentre il nuovo odio antisemita le provoca “un’angoscia che non si ferma mai”. La senatrice Liliana Segre in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung e nel suo intervento davanti alla commissione da lei guidata a Palazzo Madama parla del rigurgito di antiebraismo e lancia anche un allarme sul rischio oblio per i testimoni della Shoah: «In questo 2000 così profondamente ignorante della Storia e preoccupato solo del presente avremo solo due righe in un libro di storia quando saremo tutti scomparsi! Spero di sbagliare...».
L’intervista a Faz
“Io sono molto contenta che la nostra presidente del Consiglio si sia decisa finalmente a intervenire. Penso che lei come persona anche molto intelligente abbia riconosciuto che la sua prima reazione fosse completamente sbagliata”, dice la senatrice a vita a proposito della reazione di Meloni all’inchiesta di Fanpage. “Si è resa conto che, indignandosi per l’inchiesta giornalistica in sé e non per il marcio scoperto, aveva dato l’impressione di preferire tenere segreto tutto questo e non toccarlo”, aggiunge. Mentre l’antisemitismo emerso nei giovani di FdI “mi ha abbattuto, ma non meravigliato. Negli ultimi decenni è stato sempre latente. La gente si è solo vergognata di mostrarlo. Oggi non si vergognano più. E rattrista sapere che nel caso della Gioventù nazionale si tratti di giovani”.
La mancata condanna del fascismo
Segre dice a Faz che dopo la caduta di Gianfranco Fini la destra italiana ha deciso di fornire un’immagine moderna e rassicurante, ma senza rinnegare quello che erano stati: “Al partito (FdI, ndr) è stato chiesto più volte di dichiarare il proprio impegno nell’antifascismo e di rimuovere il tricolore del Msi dal proprio stemma”. Critica anche il premierato: “È un tuffo nell’acqua fredda, perché è un modello che non è stato finora adottato da nessuna democrazia”. E sostiene anche di essere rimasta “sbalordita quando ho visto la carta delle regioni in cui si è stabilita, in Germania, l’estrema destra: è più o meno la carta della Ddr! Evidentemente pesa molto il decennale letargo nella dittatura comunista”.
L’audizione di Angelosanto
In mattinata il generale Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, spiega in Commissione Segre che l’odio contro gli ebrei “ha avuto una riesplosione dopo i fatti del 7 ottobre, ma purtroppo non è mai scomparso”. I casi si sono quadruplicati (406 casi a fronte dei 98 riscontrati nel periodo precedente) e mentre prima gli atti erano soprattutto via web, “adesso aumentano quelli con la partecipazione diretta, cioè ora l’offesa è diretta e personale”. Un quinto totale della popolazione cova sentimenti antiebraici: “Secondo i dati del Cdec (Fondazione centro di documentazione ebraica) il 9% degli italiani è moderatamente antisemita e il 10% fortemente antisemita. Secondo Eurispes circa il 30% degli intervistati ha un atteggiamento che tende a sminuire o negare la Shoah”.