Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Liliana Resinovich, l’ultimo video e il mago degli effetti speciali di Hollywood

Arriva dagli Usa la conferma sulla presenza della 63enne in piazzale Gioberti, la mattina della scomparsa. Il generale Garofano e il consulente della procura Vanin nel boschetto della morte: ecco perché

Trieste, 2 aprile 2024 - Le ultime novità sul giallo di Liliana Resinovich arrivano da Hollywood. Daniele Auber, talento triestino emigrato in America, mago degli effetti speciali, ha scritto a Chi l’ha visto? inviando una videoscheda che è stata mandata in onda e ripresa da TriestePrima. Tecnologia alla mano, dimostra con apparente semplicità – ma una grandissima tecnica – che la donna ripresa dalle telecamere in piazzale Gioberti è proprio Lilly. Cosa che invece era stata messa in dubbio da più d’uno.

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Trieste, 3 agosto 2024 - Le ultimissime su Liliana Resinovich - per tutta Italia il giallo di Trieste - ci riportano nel boschetto della morte, dove il cadavere della 63enne è stato ritrovato il 5 gennaio 2022, erano passati 22 giorni dalla scomparsa dall’appartamento diviso con il marito Sebastiano Visintin.
Entomologi e zoologi al lavoro per dare risposta alle contraddizioni emerse sulla scena del ritrovamento. Ecco gli ultimi sviluppi in 5 punti.

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L’ultimo video e il mago degli effetti speciali

Si sistema così un tassello importante di questo rebus, che colloca la 63enne la mattina della scomparsa – era il 14 dicembre 2021 - al capolinea degli autobus. Circostanza in linea con la ripresa delle telecamere di via Damiano Chiesa, poco lontano da casa, e con la testimonianza della fruttivendola Iva, che aveva raccontato alla polizia di aver visto passare Lilly –sua cliente – tra le 8.15 e le 9. Da lì al parco della morte c’è una distanza di un chilometro-un chilometro e mezzo.

Auber usa semplicemente le immagini delle telecamere, la luce e l’altezza e dimostra che la donna di via Damiano Chiesa è la stessa di piazzale Gioberti

Il generale e il professore

E proprio nel boschetto della morte si sono ritrovati, nello stesso giorno ma senza essersi dati appuntamento, il generale Luciano Garofano, ex capo del Ris, consulente di Sebastiano Visintin, il marito di Lilly, e Stefano Vanin, consulente della procura di Trieste, il professore capace di far parlare gli insetti sulle scene del crimine. Anche se ancora oggi, a due anni e 4 mesi dalla scomparsa di Liliana Resinovich, non è ancora chiaro se si tratti di suicidio o omicidio. Se ci sia, insomma, una scena del crimine. “Sono andato nel parco con Sebastiano perché volevo capire meglio il luogo - spiega al telefono a Qn.net il generale Garofano -, per verificare di persona se era difficile addentrarsi nel boschetto e quanto fosse appartato. Ho visto che ci si può arrivare con l’autobus numero 12. Era un luogo che Liliana Resinovich conosceva”. Vanin, invece, era lì per raccogliere dati sulla temperatura. Perché uno degli enigmi nella morte di Lilly è proprio il buono stato di conservazione del corpo, trovato tre settimane dopo la scomparsa.

Quando arriverà il responso della nuova autopsia

Ora si aspettano quindi le risposte della scienza. Il generale Garofano prevede “almeno due mesi” per avere i risultati della nuova autopsia sul cadavere riesumato, al lavoro c’è la squadra di Cristina Cattaneo, l’antropologa forense dei casi più complessi, come Yara Gambirasio.

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