Trieste, 12 febbraio 2024 - Il mistero di Liliana Resinovich – domani 13 febbraio è attesa la riesumazione, il 15 l’autopsia a Milano - inizia in piazzale Gioberti, il capolinea dei bus a Trieste.
Da lì, la mattina del 14 dicembre 2021, poco prima delle nove, per l’amico Fulvio Covalero Lilli scompare “perché viene caricata in auto da qualcuno. L’autopsia parla di morte dovuta a scompenso cardiaco acuto. Non sono state trovate tracce di sostanze. Per questo ho sempre pensato a una violenta aggressione verbale. Oggi aggiungo anche fisica, per le lesioni riscontrate sul corpo”.
Covalero, amico di Lilly, la pensionata 63enne trovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un parco della sua città, ha ipotizzato questa fine sin dalle prime battute di quello che per tutta Italia è diventato il giallo di Trieste.
Nelle carte c’è scritto che Liliana Resinovich la mattina del 14 dicembre 2021 passa davanti alle telecamere della scuola di polizia, vicino a casa, per la prima volta alle 8.41.33. Più o meno alla stessa ora l’amica e vicina di casa esce per una passeggiata. Ma le due donne non si incontreranno.
“Lilly è stata caricata in auto da qualcuno, l’ho ipotizzato fin dal primo momento. Le lesioni trovate sul corpo portano a concludere che è stata anche picchiata. Quindi quella mattina ha incontrato sulla sua strada una persona che era molto arrabbiata con lei”.
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Di sicuro Lilly prima delle nove è passata davanti al negozio di frutta e verdura di via San Cilino. Iva, La commerciante, ricorda bene il suo sguardo turbato.
“Lo ripeto da 24 mesi: Liliana ha incontrato qualcuno in piazzale Gioberti. E da quel momento è scomparsa. Da quel momento inizia il suo mistero”.
Nelle carte dell’inchiesta c’è scritto che le telecamere dell’autobus la inquadrano poco dopo le 8. La riesumazione risolverà il caso?
“Penso di sì. Penso che la nuova autopsia riuscirà a confermare quelli che oggi sono soltanto dei sospetti. Il gip secondo me è sulla strada giusta”.