Trieste, 14 dicembre 2024 – Nessun indagato per la morte di Liliana Resinovich a Trieste, nonostante le molte ricostruzioni, soprattutto giornalistiche, e i misteri ancora da chiarire.
La scomparsa di Liliana Resinovich
Esattamente tre anni fa, era martedi 14 dicembre 2021, Lilly, 63 anni, pensionata della regione Friuli Venezia Giulia, usciva di casa alle 8:41 del mattino per diventare un giallo, ancora senza soluzione.
Il suo corpo sarà ritrovato nel pomeriggio del 5 gennaio 2022 in un boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, nello stesso quartiere di San Giovanni dove abitava con il marito Sebastiano Visintin, a piedi sono 20 minuti da casa.
Italia divisa sul giallo di Trieste
E se all’inizio l’Italia si è divisa più o meno equamente tra le due ipotesi di suicidio e omicidio, oggi - dopo anni di processi mediatici senza esclusione di colpi - la seconda pista (al momento non provata) ha preso campo. Legata soprattutto alle lesioni riscontrate nella seconda autopsia dopo l’esumazione del corpo dall’antropologa forense Cristina Cattaneo. Che ha appena chiesto la proroga di un mese per consegnare la sua perizia medico-legale, quel testo ancora non c’è. Documento centrale della storia, lo aveva definito anche il procuratore capo di Trieste. Lo stesso che a febbraio 2023 aveva chiesto l’archiviazione del caso come suicidio, ipotesi respinta dal gip.
Perché il giallo non aveva trovato la parola fine come si scrisse in quei giorni. Era solo l’inizio di una storia che avrebbe catalizzato stagioni di trasmissione televisive.
L’ultimo viaggio di Lilly nelle telecamere
Le telecamere della scuola di polizia in via Damiano Chiesa, proprio accanto a casa, ci consegnano l’ultimo viaggio di Lilly. Che alle 8:41 viene inquadrata mentre percorre quella strada con le borse dell’immondizia, più o meno alla stessa ora - con una leggera differenza - scelta dall’amica e vicina di casa Gabriella per una passeggiata. I filmati mostreranno le due donne in in sequenza, non si vede un incontro che infatti ha sempre ripetuto Gabriella non c’è stato.
Tre domande senza risposta
Dopo tre anni le domande senza risposta sono sempre tre: Liliana Resinovich si è suicidata o è stata uccisa? Quando è morta, il giorno della scomparsa o quarantott’ore prima di essere trovata, come aveva ipotizzato la prima autopsia? Ma se davvero è morta il 3 gennaio, dov’è rimasta per 20 giorni?
Il ritratto di Lilly Resinovich
Signora cortese, elegante e curata, unica civetteria il ciuffo chiaro sul volto, un fisico asciutto e il tono di voce basso e tranquillo come si sente nei video registrati dal marito Sebastiano. Mai vista arrabbiata, l’ha descritta la cugina Silvia Radin, da sempre convinta che Lilly sia stato uccisa. E lo pensa il fratello Sergio contemplando i segni sul volto nelle fotografie dell’autopsia. E l’amico Fulvio Covalero è convinto che sia stata picchiata.
Una vita e una morte ai raggi X
La vita e la morte di Liliana Resinovich sono state scandagliate a fondo, come l’amicizia speciale con Claudio Sterpin, l’82enne ha sempre ripetuto che dovevano andare a vivere insieme. Ma anche da morta Liliana Resinovich è stata analizzata nei dettagli, dalla punta dei capelli alla suole delle scarpe. Si sono occupati di lei entomologi e zoologi, naturalmente medici legali ma anche genetisti e criminologhe. Un mare di informazioni, manca ‘solo’ la sintesi.