Trieste, 9 ottobre 2024 – Ma com’era Liliana Resinovich? Chi era davvero la 63enne trovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un parco della sua Trieste? Un giallo, l’inchiesta non ha ancora chiarito se sia stato suicidio o omicidio. Un enigma, tra gli ultimi tasselli la perizia dello zoologo Nicola Bressi (qui avevamo anticipato le sue conclusioni), l’assenza di morsi di animali sul cadavere e la domanda: come faceva ad essere nel bosco da 20 giorni?
In attesa che le indagini rispondano all’interrogativo, abbiamo chiesto un ritratto di Lilly alla cugina Silvia Radin.
“Il mio primo ricordo di Lilly”
“Lei era più piccola di me, aveva sei anni di meno. Io ero la più casinista. Liliana era sempre con noi. Pacata, non alzava mai la voce. Non le piacevano le persone che gridavano o che si agitavano troppo. Era così da bambina e non è mai cambiata, per tutta la vita”.
“Liliana era la piccolina di casa, tutti la coccolavano – è il ricordo affettuoso di Silvia Radin -. La domenica eravamo sempre a casa della zia Maria. Ci preparava il pasticcio, gli arrosti con le patatine, stavamo tutti assieme".
La giovinezza di Liliana Resinovich
La figura slanciata, una massa di capelli ricci, da ragazza Liliana Resinovich appare così nelle foto. “Però andava a periodi – ricorda la cugina -. Era molto appassionata di sport e quando ha iniziato a gareggiare i capelli corti erano più comodi. Le piaceva fare i dolci, proprio come sua mamma. E poi ricamare. Ricordo certe giornate in giardino, a preparare i nostri corredi. Adorava il mare e la fotografia”.
La passione per i viaggi
Ma la passione vera di Lilly, si commuove Silvia Radin, “erano i viaggi, prima di incontrare Sebastiano (il marito Sebastiano Visintin, ndr), Liliana viaggiava moltissimo, una volta con i colleghi hanno preso le bici e in treno sono arrivati in Olanda.
Il fisico allenato, “ lei ha sempre fatto sport”
Il fisico snello, allenato, “lei ha sempre fatto sport”. Silvia Radin non ha bisogno di pensarci per rispondere alla domanda se Lilly sia mai stata male, se ad esempio abbia sofferto di cuore. “Scompenso cardiaco acuto”, aveva sentenziato la prima autopsia a gennaio 2022, prima che le indagini riprendessero sui 25 punti elencati dal gip che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura. “Liliana? Mai vista stare male. Al massimo prendeva un’aspirina per il mal di testa. O gli integratori, come si fa a una certa età, per i capelli, le unghie, le ossa. Fine”.
La morte della mamma Maria
“La zia Maria è morta nel 2012 – ricorda ancora Silvia Radin-. Mi chiede se Lilly abbia avuto una crisi? Certo, è stato un momento doloroso. Ma sicuramente questo non può avvalorare la pista del suicidio. Lei non si è tolta la vita, è stata uccisa”.