Trieste, 2 maggio 2024 - Caso Liliana Resinovich: le ultimissime notizie sul giallo di Trieste tornano a concentrarsi sulla nuova perizia medico legale, alla quale sta lavorando l’antropologa forense Cristina Cattaneo. A febbraio avevamo anticipato l’ipotesi di un metodo sperimentale per definire la data di morte della 63enne scomparsa da casa il 14 febbraio 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 in un boschetto. Il metodo, trapela oggi, andrebbe a studiare il microbiota, e quindi la presenza di funghi e batteri sul cadavere.
Dal microbiota la data di morte?
Il microbiota, di grande interesse scientifico, però è ancora sperimentale. E questo potrebbe essere quindi di ostacolo al suo utilizzo in un contesto di legge e di tribunale.
Come funziona il metodo
Lo studio sul microbiota del cadavere è analogo a quello sugli insetti, l’entomologo forense Stefano Vanin lo ha applicato in tanti casi controversi di cronaca nera, a partire dal delitto Elisa Claps.
E proprio l’esperto nelle settimane scorse ha preso le temperature del bosco dove è stato ritrovato a distanza di tre settimana dalla scomparsa il cadavere di Lilly, per verificare se si possa spiegare lo stato di conservazione del corpo senza lo scenario, più volte evocato ma mai provato, del congelamento.
Giallo di Trieste, i tempi
A fine maggio, è previsto un incontro dei consulenti al lavoro sul caso Resinovich. Si cercherà di verificare quale delle ipotesi sia più probabile per spiegare la morte di questa pensionata gentile e discreta, sparita in una mattina di dicembre e vista per ultima dalla sua fruttivendola che ricorda l’espressione scura, come il cielo di quel giorno su Trieste.
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