Trieste, 4 marzo 2025 – Fulvio Covalero, amico di Liliana Resinovich fin da ragazzo. Che cosa si aspetta, ora? “Parto dalla definizione di ‘delitto di prossimità’, l’ha usata anche il gip quando non ha accolto la richiesta di archiviazione della procura. Non mi aspetto che il cerchio delle indagini si possa allargare più di tanto”.

Quindi non si riparte da zero?
"Direi di no. Sicuramente ci sono altri dettagli da analizzare. Le lesioni sul cadavere ci sono, qualcuno ha malmenato Liliana. Non lo considero un omicidio volontario, penso che sia stata una reazione violenta per un torto subito”. Lei si era mosso subito per le ricerche. Il 29 dicembre aveva scritto su Facebook: “Pensare che il suo corpo sia abbandonato come fosse immondizia fa male”. Il cadavere è stato poi ritrovato il 5 gennaio, avvolto in due sacchi neri da spazzatura…
"Penso di avere ispirato chi ha portato il corpo di Liliana nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Non posso essere certo di nulla ma non va dimenticato che sempre a dicembre, se ricordo bene prima di Natale, avevo anche scritto che sarei andato a cercare il corpo di Liliana nella chiesetta abbandonata”.
Vicino al luogo dove poi il cadavere è stato trovato.
"Quando sono andato a vedere e non l'ho trovata, non mi sono allungato fino al boschetto dove poi è avvenuta la scoperta, nel pomeriggio del 5 gennaio. E ho anche comunicato di non aver trovato nulla”.
La sua conclusione? “Se si mettono insieme i due post, quel pensiero insopportabile che fosse stata abbandonata da qualche parte come spazzatura e l’altro, mi viene da concludere che chi ha portato il corpo lì è stato ispirato”. Queste frasi hanno scatenato molti commenti anche su di lei. “Sì, ho letto tante cose. Chiaro, sono tutti criminologi”.
Lei ha sempre pensato che Lilly fosse morta il 14 dicembre 2021.
"E ne sono certo ancora oggi”.
Dove sarebbe stato tenuto il corpo?
“Ho letto tante stupidaggini, su questo. Ma basta pensare che ci sono posti, come certe grotte, fatti apposta per conservare salumi e altri alimenti, quasi privi di umidità e con la temperatura necessaria per la conservazione. Io penso a un nascondiglio così”.