Roma, 24 marzo 2025 – Parla di "femminicidio causato con odio" e punta il dito contro il cognato, Sergio Resinovich, fratello di Liliana, scomparsa il 14 dicembre 2021 e il cui cadavere fu trovato il 5 gennaio 2022 nel parco di San Giovanni. “Sono sicuro che si sia trattato di un vigliacco e brutale femminicidio e credo che occorra fare indagini sul mio ex cognato Sebastiano Visintin, che non voleva perdere il controllo su di lei né la stabilità economica che il rapporto comportava". Alla luce della perizia depositata giorni fa, in cui si esclude l'ipotesi del suicidio, il fratello di Liliana suggerisce di “indagare anche sui rapporti con il figlio di Visintin, sua moglie e la cerchia dei loro amici".

Sergio Resinovich sottolinea che si tratta di una "valutazione personale", ma anche di una convinzione avvenuta nel tempo: "Ho scritto alla procura di Trieste due anni fa circa chiedendo che si indagasse sul mio ex cognato. Sono pronto a difendere la mia iniziativa davanti a tutti e non mi fermerò davanti a nulla. Voglio sapere chi è il colpevole – prosegue –. Possono indagare su di me, sulla mia famiglia, su chi è stato vicino a mia sorella, ma che indaghino anche sul figlio del mio ex cognato, sulla moglie del figlio e sugli amici di Sebastiano. Possono verificare quali fossero i rapporti economici tra me e Liliana, ma si verifichino anche quelli tra lei e Visintin e gli amici di Visintin".
Resinovich ha ricordato l'episodio di "20mila euro in contanti visti a casa di Liliana e di Visintin e che oggi mancano all'appello, sono aspetti sui quali indagare". Il fratello di Liliana afferma ancora: Non so se è stato lui materialmente, se qualcuno gli ha dato un appoggio. Credo che Sebastiano abbia tentato di sviare i sospetti da chi era vicino a lui" conclude.
Intanto nei giorni scorsi Sebastiano Visintin, vedovo di Liliana Resinovich, è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti di due suoi vicini di casa. Visintin, in più occasioni anche durante trasmissioni televisive, li aveva accusati di sapere qualcosa sulla morte della moglie. La prima udienza è stata fissata al 9 maggio prossimo. La medesima coppia di vicini di casa di Visintin aveva denunciato per diffamazione anche una youtuber che, sempre oggi, è stata condannata a una multa di mille euro, al pagamento delle spese legali e a un risarcimento di settemila euro.