Trieste, 8 aprile 2024 - Stefano Vanin, entomologo forense, ha ‘interrogato’ il bosco di Liliana Resinovich, misurandone la temperatura per una settimana. Ha cercato di far parlare la vegetazione che ha custodito il corpo di Lilly, la 63enne di Trieste scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico, a 20 minuti di cammino dalla casa nel quartiere San Giovanni divisa con il marito Sebastiano Visintin.
Ancora oggi una morte misteriosa, un rebus mai risolto tra suicidio (come pensa la procura) e omicidio, come pensano familiari e amici.
Liliana Resinovich e il lavoro dell’entomologo
Il professor Vanin ha lavorato per anni in Gran Bretagna e osserva una regola ferrea: nessuna polemica con chi lo ha preceduto, lavoro a testa bassa per far parlare la scienza. La procura lo ha chiamato come consulente. Dovrà rispondere a una domanda che ha sollevato dubbi a non finire e incredulità: il cadavere era ben conservato, com’è possibile? Per questo il medico legale della prima autopsia aveva ipotizzato la morte a due giorni dal ritrovamento. Entro un paio di mesi si attende la risposta dal secondo esame medico legale, affidato all’antropologa forense Cristina Cattaneo.
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Perché sono importanti le temperature?
“Ho preso le temperature del boschetto per una settimana – spiega Vanin -. Ho scaricato quei valori e li confronterò con quelli delle stazioni meteorologiche di Trieste che hanno registrato i dati anche nei giorni in cui il cadavere della signora Resinovich era lì, nel bosco”. Ma è un problema aver raccolto le temperature a marzo quando Lilly è stata trovata a gennaio? “Questo non c’entra - chiarisce il professore -. A me interessa il delta, la differenza. E siamo stati anche fortunati. Perché nella settimana della registrazione, la temperatura era abbastanza bassa”.
Metodo usato anche per l’omicidio di Melania Rea
Ma quando è stata usata questa tecnica? E in quali casi ha portato risultati? “Diciamo che è l’abc dell’entomologia – risponde Vanin -. L’ho utilizzata ad esempio nel caso Parolisi. Era fondamentale definire una finestra molto stretta sulla data della morte di Melania Rea. Questo metodo ha permesso di capire esattamente come si era trasformato il corpo e come si erano sviluppati gli insetti. E quindi ha consentito di centrare il momento del decesso”.
La verifica sui vestiti di Liliana Resinovich
Nel caso di Lilly però fino ad oggi non si è mai parlato di insetti. "Non ho ancora analizzato i vestiti – chiarisce il professore -, dovrò verificare anche questo aspetto. Vale per tutti gli elementi raccolti e per il materiale fotografico”.
Ma le risposte potranno arrivare anche dopo tutto questo tempo? “Se ci fossero degli insetti tra i vestiti, sì”.