Trieste, 30 settembre 2024 – Oggi ha due certezze sulla morte dell’amica Liliana Resinovich. “Lilly è stata picchiata, lo dicono le foto del volto da morta. E la mattina del 14 dicembre 2021 è sparita in piazzale Gioberti. Non c’è traccia di lei, dopo”.
Fulvio Covalero continua a pensare che la morte dell’amica 63enne per “scompenso cardiaco acuto” - così aveva stabilito la prima autopsia a gennaio 2022 - sia dovuta a una discussione verbale accesa che però poi è sfociata in un’aggressione fisica.
“Se sarò costretto pubblicherò le foto di mia sorella da morta”, aveva dichiarato nei giorni scorsi a Quotidiano.net il fratello della pensionata trovata cadavere il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico.
L’ipotesi di Fulvio Covalero
“All’inizio ho detto e scritto che pensavo a una discussione. Ma le immagini del volto dimostrano che è stata anche picchiata - insiste Covalero -. In particolare sulla parte destra del viso. Il suo telefono è fermo alle 9:17, lei lo portava a destra. Anche quello potrebbe essere il segno delle percosse ricevute. La combinazione di aggressione verbale e fisica per lei è stata devastante. Ma non si è suicidata”.
La temperatura del bosco
Nei giorni scorsi l’ultimo incontro tra consulenti si è concluso con un punto fermo: la temperatura del bosco dove è stata trovata Liliana Resinovich è inferiore a quella che si credeva all’inizio di questo rebus. Ancora però è troppo presto per dire se questo elemento sia sufficiente a retrodatare la morte. Lilli potrebbe essere deceduta il giorno stesso della scomparsa, il 14 dicembre 2021, e non due giorni prima del ritrovamento come ipotizzava l’autopsia di due anni fa. Ma l’elemento definitivo per arrivare a questa conclusione sarà l’analisi del microbiota. Tecnica sperimentale, il pm aveva dato il via libera alla richiesta del generale Luciano Garofano, consulente di Sebastiano Visintin, marito di Lilly.
Il mistero di piazzale Gioberti
L’ultima testimone ad avere visto Liliana quella mattina di dicembre 2021 è Iva, la fruttivendola di via San Cilino. Ha testimoniato di avere notato la donna, sua cliente, passare davanti alla vetrina del negozio, prima delle nove del mattino. Lo sguardo era preoccupato, ha sempre raccontato. E su quel ritratto, è calato il sipario.