Per definire il quadro delle materie ‘caratterizzanti’, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha tempo fino a fine marzo (entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge 27 dicembre 2023, n. 206) ma, intanto, il Liceo del Made in Italy si prepara a partire e apre a scatola (semi)chiusa le iscrizioni a gennaio. "Credo che sia un’idea che può avere un grande successo però starà a noi riempirla di contenuti – commenta il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli –. È una scommessa e soltanto tra una decina d’anni si potrà vedere se si è vinta o meno".
LE ISCRIZIONI
A partire dal 23 gennaio 2024 il nuovo indirizzo liceale ‘Made in Italy’, potrà essere scelto dalle famiglie per le iscrizioni on-line alle classi prime per l’a.s. 2024/2025 sulla piattaforma ‘Unica’, la piattaforma digitale per l’orientamento e i servizi digitali del Mim.
I LICEI COINVOLTI
Solamente le istituzioni scolastiche statali e paritarie che già erogano il percorso del liceo delle scienze umane–opzione economico sociale possono richiedere l’attivazione di prime classi del Liceo del Made in Italy per l’anno scolastico 2024/2025. Le scuole interessate dovranno presentare la richiesta alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale entro il 15 gennaio 2024 per le necessarie verifiche e ai fini del ‘previo accordo’ che dovrà essere definito entro il 20 gennaio 2024.
LE SCUOLE PRONTE
A PARTIRE
I numeri non sono ancora noti nemmeno al ministero. Ad oggi sono 419 le scuole statali (e 116 istituti paritari) che hanno attivato i percorsi opzionali del liceo economico sociale (LES) e che, dunque, possono scegliere di attivare il percorso ‘Made in Italy’: se ne contano, ad esempio, 57 in Lombardia, 51 in Campania, 46 in Sicilia, 33 in Piemonte, 31 Toscana e 30 in Puglia. Il LES – stando ai dati del Mim – è frequentato da 75.700 studenti (3mila classi). "Non ho dati certi – afferma Giannelli – ma da quello che ho sentito confrontandomi con vari colleghi la mia impressione è che buona parte dei licei a indirizzo economico-sociale opererà questa scelta. Penso che sui 400 statali almeno 200-250 aderiranno a questo nuovo indirizzo".
IL PIANO DI STUDI
DEL BIENNIO
Nel primo biennio il piano di studi ricalca, con piccole modifiche, quello del LES: 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 di lingua e cultura straniera 1, 99 di matematica (con informatica), 66 di lingua e cultura straniera 2, 66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte, 33 di religione cattolica o attività alternative. In totale 891 ore.
LE MATERIE CHIAVE
In attesa del regolamento, la legge prevede "l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del Made in Italy" e l’acquisizione di specifiche competenze, abilità e conoscenze riguardanti i settori produttivi del Made in Italy come, ad esempio: principi e strumenti per la gestione d’impresa; tecniche e strategie di mercato per le imprese del Made in Italy; strumenti per il supporto e lo sviluppo dei processi produttivi e organizzativi delle imprese del Made in Italy; strumenti di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese dei settori del Made in Italy e delle relative filiere.
GLI OBIETTIVI
"Il suo sbocco – spiega Giannelli – è quello della formazione universitaria. L’obiettivo è connettere quegli aspetti culturali tipici dell’Italia, come l’arte e la storia, con le produzioni tipiche del Made in Italy, dal design all’enogastronomia fino ad arrivare alla ricerca per far fronte a una richiesta proveniente dal mondo produttivo di Confindustria".