Mercoledì 12 Febbraio 2025
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Libro sotto accusa Generale anti gay, l’ira di Crosetto: scredita l’esercito

Bufera sull’ex capo della Folgore, avviato l’esame disciplinare. Nel suo saggio idee omofobe e offese all’azzurra Paola Egonu .

Libro sotto accusa Generale anti gay, l’ira di Crosetto: scredita l’esercito

di Alessandro Farruggia

Ce l’ha con immigrati, omosessuali, femministe, ambientalisti. Per lui un nero è un nero anche se ha la cittadinanza italiana. Sostiene che si debba poter sparare al ladro che ti entra in casa ed è insofferente contro quella che chiama la "dittatura delle minoranze". Ed è pure negazionista dei cambiamenti climatici.

Nel libro ‘Il mondo al contrario’ – saggio di 373 pagine autoprodotto che nostante costi oltre 19 euro ieri, spinto dalle polemiche, è balzato al primo posto dei saggi su Amazon – il generale Roberto Vannacci, già capo della Brigata Folgore e oggi al più tranquillo Istituto geografico militare, usa argomentazioni che vanno platealmente contro i valori della Costuituzione. E lo fa senza vergogna. "Se queste è l’era dei diritti, allora, rivendico a gran voce – scrive – anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute". E pure in quelle non dovute, viste le sue tesi che, cosa grave, vengono un militare di alto grado in servizio, che alla Costituzione ha giurato fedeltà.

Non a caso Stato Maggiore, Esercito ("prendiamo le distanze, non eravamo a conoscenza dei contenuti del libro, mai sottoposti a nessuna autorizzazione") e il ministro Crosetto – mentre le opposizioni e le organizzazioni dei diritti civili insorgevano chiedendo le dimissioni del generale – lo hanno scaricato in tempo reale. "Non utilizzate le farneticazioni personali di un generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le forze armate. Il generale Vannacci – scrive Crosetto in una nota – ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto". Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che avrebbe dovuto incontrarlo dopo il suo insediamento in città, ha deciso di chiudergli la porta del suo uffuicio: "Non lo riceverò: impossile stabilire un rapporto istituzionale con chi ha questi disvalori, contrari alla città"

Per capire il tono del generale, ecco alcuni estratti del suo pensiero. Roberto Vannucci se la prende con "le discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze"; con "il lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze" e agli omosessuali dice senza vergogna: "Normali non lo siete, fatevene una ragione. la normalità è l’erterosessualità, se vi pare normale il contrario, è colpa delle trame delle lobby gay internazionali che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale". E poi, ovviamente, il generale rivendica il diritto a farsi giustizia a casa propria. "Se un ladro entra in casa – dice – perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani: se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?". Davvero, non se ne capacita, in quello che percepisce come - da qui il titolo del libro – un mondo al contrario.

Visti i suoi “valori“ (al contrario) anche l’ambientalismo proprio non va giù, e nel ripetere la più ovvia vulgata negazionista ("i cambiamenti climatici ci sono sempre stati") nega la scienza e individua nei paesi in via di sviluppo i reali responsabili. Colpa delle altre razze, è chiaro. Il razzismo è per lui una realtà delle cose: "Che piaccia o no, non nasciamo uguali su questa terra e quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensamente per la compassione e la generosità". E comunque per Vannacci anche se diventano cittadini italiani, i migranti sempre “diversi“ restano. E infatti parlando di Paola Egonu, campionessa di volley, Vannacci sostiene che è "italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità". E il problema non è solo lui ma chi la pensa come lui e fa balzare il libro in testa alle classifiche.