Appena eletta, nel maggio 2012 a sindaco di Lampedusa, inviò al governo italiano e a quello di Bruxelles una lettera sulla questione dei profughi. E per il suo impegno ricevette nel 2017 il Premio Unesco per la pace. Un impegno incessante, quello dell’ex sindaco Giusi Nicolini, che le attirò le attenzioni del Washington Post, ma anche le antipatie degli operatori locali che l’accusavano di essere troppo ‘accogliente’ con i migranti.
Migranti news, su sbarchi scontro fra Ong e governo Meloni. La diretta
Il tema torna a essere di nuovo esplosivo.
"Rivedo lo stesso film dell’orrore. Vanno rifatti i soccorsi in mare con il monitoraggio e ricerca delle motovedette della Guardia costiera e poi con l’utilizzo delle navi della Marina militare. Così si prevengono anche i naufragi e si supera il problema delle navi Ong, anche se a loro non va fatta la guerra, come fecero Minniti e Salvini".
Nel 2013 il Papa venne a Lampedusa e pronunciò uno storico discorso: è Dio che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, chiedendo di poter sbarcare. Sull’isola c’è ancora quel ricordo?
"Il clima non è più quello. La presenza del Papa a Lampedusa sembra appartenere a un’altra era geologica, ed è lontano anche il sentiment del naufragio del 3 ottobre 2013, la più grande sciagura della migrazione con 368 morti. Allora tutta l’Europa pianse, si strinse a Lampedusa, ora tutti hanno dimenticato quelle bare scure. Come se l’opinione pubblica si fosse assuefatta e non avvertisse più alcun fremito davanti alla sorte di questi sciagurati. La memoria andrebbe continuamente alimentata".
Gli amministratori locali lanciano ripetuti sos al governo, chiedendo di bloccare gli sbarchi che fanno scoppiare le coste. Succedeva anche a lei?
"Nei primi anni della mia sindacatura avvertivo molto il problema degli sbarchi. Questo è un Paese senza memoria, quando ero sindaco io ne ricevevo anche 2.600 in ventiquattro ore di migranti. Fino al 2014 Lampedusa era l’unico luogo di sbarco per tutti quelli che attraversavano il Mediterraneo. Oggi alcuni sindaci strillano perché pensano che i migranti rallentino i flussi turistici. Spesso quello dei migranti è un tema usato in maniera sfacciatamente propagandistica e vittimistica dai primi cittadini. Con gli immigrati si fanno soldi e clientele".