
Primo via libera al sedicesimo pacchetto di misure: si allargano blacklist e divieti di export. Starmer telefona al presidente ucraino: "È democraticamente eletto". Palazzo Chigi tace.
Arriva il via libera al sedicesimo pacchetto di sanzioni per Mosca da parte degli ambasciatori Ue, che ora dovrà ricevere l’ok definitivo del Consiglio Affari esteri in agenda lunedì. Mentre il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, avvia un processo di "consultazioni bilaterali" su aiuti all’Ucraina e garanzie di sicurezza da fornire a Kiev. Perché la Russia costituisce una minaccia "esistenziale" per gli europei e la Ue dovrà salire sul treno della pace di Donald Trump, dice a Le Parisien, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Così l’Europa prova a costruire una risposta unitaria all’iniziativa della Casa Bianca, mentre tra Zelensky e il presidente americano il clima si fa sempre più incandescente.
DIVIDE ET IMPERAMa la linea Maga del divide et impera (laddove il “divide“ riguarda soprattutto l’Europa) fa breccia di nuovo. Così, se da un lato la Ue prova a "parlare come un solo Stato", come le ha suggerito Mario Draghi, dagli Usa si fa sapere che Macron è atteso la prossima settimana a Washington. Da Parigi non sono state risparmiate critiche al tycoon. "Non capiamo la logica americana – dice la portavoce del governo francese Sophie Primas – cerchiamo la coerenza nel tempo". Ancora più dura la presa di posizione da Berlino, a soli 3 giorni dal voto. Friedrich Merz, leader della Cdu, e probabile prossimo cancelliere, si dice "scioccato". L’attacco di Trump, spiega, è la "classica inversione tra vittima e colpevole. Ed è la narrazione russa". Il primo ministro britannico Keir Starmer fa di più e telefona al presidente ucraino, riconoscendo non solo che Zelensky è stato democraticamente eletto, ma anche affermando che è ragionevole sospendere le elezioni in tempo di guerra. E l’Italia? Nessuna dichiarazione ufficiale da Giorgia Meloni. Palazzo Chigi si augura che "si arrivi prima possibile all’accordo".
SANZIONIIn mattinata, comunque, è arrivato il segnale unitario dei rappresentanti permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) alle misure restrittive contro la Russia. L’approvazione sarà nel giorno del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina. Prevista l’entrata di nuove personalità e entità russe nella blacklist europea, divieti all’export verso Mosca e di transazioni con porti e aeroporti in Russia che eludono il tetto massimo del prezzo del petrolio. Nella lista nera l’Ue inserisce ulteriori 73 imbarcazioni della cosiddetta flotta ombra del Cremlino ma toglie anche la licenza di pubblicazione a otto organi di informazione russa.
COSTA E I 27Il presidente del Consiglio europeo, Costa, ha intensificato i contatti con i 27 per un processo di "consultazioni bilaterali" su cosa siano disposti a fare per gli aiuti a Kiev e quali garanzie di sicurezza possono fornirle. "L’Ucraina è questione esistenziale per la sicurezza – ha chiarito – non si può decidere nulla sulla guerra contro l’Ucraina senza Ucraina... Niente sulla sicurezza Ue può essere deciso senza gli europei".
VERTICE DEGLI ESCLUSINel pomeriggio, una ventina di leader hanno partecipato al ’vertice degli esclusi’ di Macron, con gli assenti della riunione di lunedì, tra cui i Paesi baltici e il Canada. Tutti collegati in videoconferenza tranne il presidente della Romania, Ilie Bolojan, e il premier del Lussemburgo, Luc Frieden. E senza l’Ungheria e la Slovacchia (note per essere filorusse), l’Austria e Malta.