Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Letteratura senza pace L’editore riscrive James Bond "Mai più parole razziste"

Non solo Roald Dahl: le ristampe di 007 non avranno "termini offensivi per i lettori moderni". Ma alcune modifiche furono autorizzate dallo stesso Ian Fleming già negli anni Sessanta

La nuova edizione inglese dei romanzi di James Bond sarà ripulita dai passaggi più razzisti: parole come “negro”, “nero” o “africano” spariranno per sempre dalle pagine. Dopo la controversia sull’editing dei testi di Roald Dahl scoppiata nei giorni scorsi, ora è il turno dei libri di un altro popolare autore britannico, Ian Fleming.

Prima della ristampa dei romanzi del creatore dell’agente segreto 007, prevista per aprile in occasione dei 70 anni di Casino Royale, il primo libro della saga spionistica, la Ian Fleming Publications Ltd, che detiene i diritti d’autore, ha commissionato una revisione per cancellare parole che oggi potrebbero suscitare polemiche per la loro inappropriatezza.

Ogni nuova edizione di James Bond riporterà la dicitura: "Questo libro è stato scritto in un’epoca in cui erano comuni termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni". Un termine peggiorativo comunemente usato per le persone di colore da Fleming, i cui libri di Bond furono pubblicati tra il 1951 e il ’66, è stato per esempio rimosso: “negro” è stato sostituito con “persona di colore” o “uomo di colore”. Invece in Vivi e lascia morire (1954), l’opinione di Bond sugli africani che operano nel commercio di oro e diamanti come "tipi piuttosto rispettosi della legge, a parte quando hanno bevuto troppo" è stata modificata in "tipi piuttosto rispettosi della legge, a mio parere".

Alcune modifiche erano state autorizzate in realtà dallo stesso Fleming prima della sua morte, avvenuta nel 1964. In altri libri, come Thunderball (1961), Quantum of Solace (1960) e Goldfinger (1959), sono stati eliminati i riferimenti razziali.

Marco Principini