Firenze, 29 Gennaio 2015 - CARO DIRETTORE, l’Italia è uno strano Paese, e la sua cosiddetta Giustizia fa cose incredibili. Ma non le sembra ridicolo condannare quel padre di Torino perché invitava le figlie, grassocce, a mangiar meglio e fare un po’ di sport? Con lo stesso metro mio padre, che mi diede qualche sacrosanto schiaffone, sarebbe finito in galera... Antonio Lossi, via mail
BISOGNEREBBE conoscere meglio il contesto nel quale la vicenda è maturata, per poter giudicare, caro Antonio. Anche io, leggendo la notizia, ho avuto la sua stessa reazione: non ho capito quali siano le colpe del padre, nel quale ravvisavo perfino una premura per la salute delle figlie. Si figuri se la nostra generazione – immagino che anche lei sia cresciuto nella stagione in cui l’educazione severa non era considerata una violenza privata – fosse andata a denunciare un genitore per uno schiaffo, ci sarebbe stata la coda dai carabinieri. Quindi credo che la sua riflessione debba prescindere dall’episodio di Torino, dietro al quale immagino ci siano esasperazioni e minacce che non conosco e che sono probabilmente legate a dispetti per la separazione fra i due genitori. In quelle situazioni tutto si farebbe per mettere in cattiva luce il coniuge e per ingraziarsi i figli. Comportamento ignobile che certo non giova alla crescita dei ragazzi. Per il resto, un po’ più di rigidità da parte dei genitori italiani non guasterebbe. Di bamboccioni ne abbiamo già abbastanza.