Firenze, 28 dicembre 2014 - CARO DIRETTORE, ho avuto tanta paura per le scosse di terremoto a Firenze. Non eravamo abituati, eppure ci sono fior di scienziati che dovrebbero sapere e prevedere. Quando poi si avverte la terra tremare non c’è nessuno che informa la popolazione sulla gravità e su come comportarsi. Ma le sembra normale?
Adele C., via mail
RISPONDE IL VICEDIRETTORE MAURO AVELLINI
IL TERREMOTO è un po’ come la nuvola di Fantozzi. Si muove sempre ma non si sa dove si ferma. Il Chianti ad esempio non viene considerato territorio a rischio, ma ha tremato lo stesso. Due anni fa molte località padane si erano svegliate con la stessa brutta sorpresa e con conseguenze ben peggiori. Non è dunque possibile prevedere dove la terra si muoverà e con quale intensità, ma è possibile limitarne gli effetti. E’ importante poter disporre di una classificazione sismica rigorosa, tenere informata la popolazione sulle norme di comportamento, effettuare interventi sugli edifici ritenuti meno sicuri. Purtroppo, quando arriva la scossa, la paura invece prende il sopravvento e ognuno tende a improvvisare. Fino alla magnitudo 3,5 della scala Richter ad esempio si muove solo qualche lampadario, ma non si fanno distinzioni e non si spiega quasi mai. Così c’è chi dorme in tenda, chi fa scorte di viveri, chi non manda più i figli a scuola. Ma nessuno sa esattamente cosa fare, dove andare e chi chiamare. In Italia si contano duemila terremoti all’anno, ma non ci hanno insegnato ancora niente.