Lunedì 28 Ottobre 2024
FEDERICA ORLANDI
Cronaca

L’esplosione in fabbrica . Gli operai fanno sciopero. E Toyota ferma le attività

L’azienda (850 dipendenti) mette tutti in cassa integrazione dopo l’incidente. S’indaga per trovare la causa dello scoppio: l’ipotesi del condizionatore esterno. Due morti, disposta l’autopsia. Ancora in condizioni critiche uno dei feriti. .

L’esplosione in fabbrica . Gli operai fanno sciopero. E Toyota ferma le attività

L’azienda (850 dipendenti) mette tutti in cassa integrazione dopo l’incidente. S’indaga per trovare la causa dello scoppio: l’ipotesi del condizionatore esterno. Due morti, disposta l’autopsia. Ancora in condizioni critiche uno dei feriti. .

e Nicoletta Tempera

L’esplosione letale è partita dall’esterno. Forse dal motore di un impianto di climatizzazione, con all’interno un compressore, che si trovava accanto al muro del capannone, vicino a un deposito di materiale. È questa la prima ipotesi formulata dagli inquirenti – vigili del fuoco, carabinieri e Ausl, che hanno ricevuto ieri delega formale dalla procuratrice aggiunta Morena Plazzi e dalla sostituta Francesca Rago, titolare del fascicolo aperto per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime – dopo il sopralluogo di ieri mattina allo stabilimento della Toyota Handling a Borgo Panigale, Bologna, dove lavorano oltre 800 persone. Qui, mercoledì pomeriggio, un tragico incidente è costato la vita a due lavoratori, il team leader del reparto Logistica Fabio Tosi, 34 anni, e il suo vice Lorenzo Cubello, 37, mentre altri undici colleghi sono rimasti feriti. Uno di loro, 24 anni, versa in condizioni ancora critiche, anche se in via di miglioramento.

L’esplosione ha sventrato il capannone in cui erano impegnati quattro lavoratori, ossia le due vittime e i feriti più gravi; sono crollati il muro esterno, quello appunto accanto al climatizzatore, e il soffitto. Potrebbero essere state proprio le macerie che li hanno seppelliti a costare la vita ai due giovani dipendenti: per stabilirlo con certezza, o per ricostruire invece la direzione dell’onda d’urto che li ha sbalzati, la Procura ha già annunciato che sarà disposta un’autopsia sui loro corpi. Ulteriori accertamenti tecnici saranno disposti incaricando dei consulenti informatici per analizzare i dispositivi legati all’attività in corso al momento dell’incidente e a quella dei giorni precedenti, per rilevare eventuali segnali che avessero potuto preannunciare la tragedia.

Intanto, il sopralluogo di ieri ha permesso agli inquirenti di farsi un’idea preliminare sulle cause e la dinamica del disastro. Avrebbero ritenuto plausibile come innesco appunto il macchinario alto un paio di metri che conteneva i motori dell’impianto di condizionamento, fornito da una ditta esterna: è stato trovato completamente disintegrato e si trovava in una posizione compatibile con il cuore dell’onda d’urto che ha investito le strutture attorno, facendo crollare muro e soffitto del capannone, ma anche esplodere le finestre degli stabilimenti vicini. I vetri hanno anche ferito lievemente alcuni dipendenti di altri reparti. Sono in corso da parte dei carabinieri gli interrogatori dei testimoni e dei feriti lievi.

"Approfondiremo nei prossimi giorni queste prime indicazioni – ha spiegato l’ingegner Massimiliano Russo, dirigente vicario del comando provinciale dei vigili del fuoco – e abbiamo repertato tutto il necessario". Le aziende esterne che gestiscono l’impianto di climatizzazione "hanno un contratto di manutenzione credo annuale – prosegue Russo – e Toyota destina loro spazi per lasciare le proprie attrezzature, vicine all’area dello scoppio. Siamo in una fase iniziale d’indagine, è solo il primo sopralluogo. Il Nucleo antincendi dei vigili del fuoco sta provvedendo a repertare e ricostruire l’ambiente investito tramite dispositivi particolari, per ’congelare’ la scena e tentare di risalire alle cause del disastro". Saranno eseguiti anche approfondimenti sulle strutture, dato che l’urto ha danneggiato appunto anche gli infissi degli uffici e altri edifici dello stabilimento vicini al punto della tragedia.

Alle 17.20 di ieri l’altro, infatti, l’attività in quel reparto della Toyota Handling, che si occupava della fase di verifica del prodotto, procedeva regolarmente; non erano in corso attività pericolose o straordinarie; il turno pomeridiano sarebbe finito alle 20. Adesso, l’azienda ha sospeso tutte le attività (anche da remoto) e tutti i dipendenti sono in cassa integrazione. Questo, mentre oggi sono previste otto ore di sciopero a Bologna, indette da Cgil, Cisl e Uil, che chiederanno anche un tavolo sulla sicurezza alla Città metropolitana.