Giovedì 23 Gennaio 2025
ANDREA GIANNI
Cronaca

Leonardo Caffo condannato a 4 anni per maltrattamenti e lesioni nei confronti della ex

La sentenza del Tribunale di Milano nel processo che vedeva imputato il filosofo. Il commento a caldo: “Colpirne uno per educarne mille”. L’avvocato della vittima: “La giustizia c’è, le donne devono denunciare”

Milano – È stato condannato a 4 anni il filosofo Leonardo Caffo, imputato per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna.

PROCESSO AL FILOSOFO  LEONARDO CAFFO PER PRESUNTI MALTRATTAMENTI ALLA COMPAGNA
Leonardo Caffo in Tribunale a Milano

Le accuse

Lo ha deciso la quinta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Alessandra Clemente, al termine del processo. La Procura aveva chiesto quattro anni e mezzo di reclusione e di non riconoscere le attenuanti generiche all'imputato, il quale avrebbe avuto un comportamento processuale “volto a pulire la propria immagine continuando a screditare la parte offesa”, secondo le parole della pm Milda Milli. eScondo l'accusa, si è trattato di un "caso di scuola" di vittimizzazione secondaria. La credibilità della ex compagna tuttavia  "non è stata scalfita", né dai testi della difesa né dall'esame del giovane filosofo. Il quale, sempre per l'accusa, avrebbe messo in atto "un'opera di smantellamento della personalità" della giovane donna, "una manipolazione tale" da farle credere "di essere inutile e che non valeva niente". La pm durante la sua ricostruzione, condivisa in pieno dall'avvocato Elena Tomayer, legale della ex che è parte civile, aveva ripercorso il rapporto difficile della coppia, partendo da quando si sono conosciuti, nel 2019, fino alla querela di lei "frutto della acquisita consapevolezza di essere in pericolo". Una "escalation" di violenze fisiche e psicologiche (come aveva raccontato in aula la ragazza) che lui invece ha negato. 

Le indagini

Secondo le indagini, che avevano portato alla misura cautelare dell'allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento, erano emerse una serie di presunte violenze verbali, morali e fisiche che la donna avrebbe subito tra il luglio 2019 e il giugno 2022. 

La sentenza

Pronunciata alla presenza dell'imputato, la sentenza - dopo una Camera di consiglio di soli trenta minuti - accoglie in gran parte la richiesta di condanna avanzata dall’accusa: esclusa solo un'aggravante, quella della gravidanza. La Corte ha stabilito inoltre un risarcimento complessivo di 45mila euro e deciso che l'imputato è interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. Hanno assistito alla lettura della sentenza anche alcune femministe, che hanno appeso uno striscione fuori dal Palazzo di giustizia milanese per esprimere solidarietà alla vittima. 

La reazione

"Va bene colpirne uno per educarne mille, speriamo educhino gli altri mille. Io sono stato uno"". Così Leonardo Caffo dopo la lettura della sentenza. Il filosofo ha poi detto di essere "molto dispiaciuto" e di sperare ancora "che non ci sia violenza contro le donne". “Sul piano morale mi sento di chiedere scusa. Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per cercare di stare con mia figlia e ho senz'altro fallito - prosegue, rispondendo alle domande dei giornalisti -. Tornando indietro, se dovessi cambiare la cosa che andava cambiata non sarebbe nata mia figlia e sono felice che sia in vita. Auguro a lei e alla madre tutto il bene possibile perché il bene non si cancella”. Caffo si dichiara quindi "pronto" ad accettare le conseguenze della sentenza: "Non sono belligerante, non lo ero prima e non lo sarò dopo, ho un'enorme capacita' di incassare mer... e continuerò a incassarla".

L’avvocata della donna

Elena Tomayer, legale dell’ex compagna di Leonardo Caffo, parte civile nel processo, commenta invece così la sentenza:  "Sono soddisfatta. Oggi abbiamo messo un punto importantissimo. Ringrazio la magistratura che, in aula, ha fatto il suo dovere". “Ho già sentito la mia cliente – ha poi aggiunto .è  in un momento molto difficile, perché sono tre anni che c'è questo processo penale, oggi era la quindicesima udienza. È molto stanca e molto provata. Per Tomayer la sentenza "ci dice che la giustizia c'è e funziona. I tempi non dipendono dalla magistratura, ma da elementi esterni: la sentenza ci dice che le donne devono denunciare".

La polemica

Il mese scorso aveva fatto discutere l’invito a Leonardo Caffo da parte di ‘Più Libri Più Liberi’, la manifestazione libraria di Roma dedicata alla piccola e media editoria. Diversi autori di primo piano avevano annunciato il boicottaggio dell’appuntamento, sollevando una polemica che aveva finito per investire la curatrice della manifestazione, Chiara Valerio. Alla fine, era stato lo stesso Caffo a rinunciare alla partecipazione, declinando l’invito.