(ANSA) - ROMA, 5 MAG - La legittima difesa alla prova dei numeri del Senato non reggerebbe o reggerebbe a fatica. A meno di stravolgimenti delle posizioni da parte dei gruppi parlamentari il disegno di legge approvato alla Camera tra le polemiche corre sul filo dei voti. Vero è che in seguito allo stop del neo segretario del Pd Matteo Renzi, arrivato dopo il voto di Montecitorio, risulta difficile immaginare che il testo possa rimanere identico, ma se così fosse i partiti di governo dovrebbero faticare parecchio per trovare la quadra. Al netto del voto degli ex M5S, che non è chiaro come potrebbero orientarsi, i No supererebbero i Si con uno scarto di una decina di voti: la partita potrebbe finire 146 a 136. A fare dunque la differenza potrebbero essere i senatori di Mdp, che però hanno già fatto sapere di essere pronti, dopo il No alla Camera, a votare contro il provvedimento anche a Palazzo Madama.
CronacaLegittima difesa:numeri Senato a rischio