Giovedì 26 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Bimbo dimenticato in auto, ferma dal 2018 la legge sui seggiolini anti abbandono

La commissione Ue ha bocciato la bozza dell'ex ministro Toninelli: ecco i punti critici del decreto attuativo

Seggiolino anti abbandono, foto generica (Ansa)

Roma, 20 settembre 2019 - È morto a due anni, dimenticato in auto dal papà che doveva accompagnarlo all’asilo. Il piccino non ha avuto scampo. È rimasto per cinque ore sotto il sole, in un parcheggio di Catania: in città ieri mattina la temperatura superava i 30 gradi. Un "uomo disperato, distrutto, che piange continuamente e non riesce a spiegare l’accaduto": così un investigatore dà voce ai sentimenti di questo padre, vittima di un tragico blackout della mente. L’uomo è indagato per omicidio colposo.

SCHEDA / Cos'è l'amnesia dissociativa

L’incubo è tornato, a tradimento, a fine estate. Pensavamo di averla scampata, dopo un anno perso. Sì, perché l’ondata emotiva di queste morti che sconvolgono il cuore aveva portato finalmente a una legge, entrata in vigore a ottobre 2018. Ricordate? L’obbligo di un allarme anti abbandono sui seggiolini doveva scattare dal 1° luglio, per tutti i bimbi sotto i 4 anni. Invece niente. Perché il decreto attuativo non è mai arrivato. Meglio: l’Europa ha di fatto bocciato la bozza dell’ex ministro Toninelli. Tutto da riscrivere. Se n’è accorta Altroconsumo ai primi di settembre. Spiega Silvia Bollani, esperta di sicurezza: "L’ufficio Tris della Commissione ha fatto molte osservazioni, la palla è tornata al ministero. I rumors dicono che ci stanno lavorando. I tempi? Il decreto dovrà andare al Consiglio di Stato per un parere, se tutto andrà bene dovranno passare altri 120 giorni. Però non è detto che venga accolto così. Perché se il testo venisse ‘licenziato’ con qualche lacuna, rischieremmo una sanzione".

Conclusione: nessuno azzarda più una scadenza ma diventa sempre più probabile scavallare al 2020. Per la cronaca: da noi 10 bimbi morti in 20 anni, negli Usa 40 dall’inizio del 2019 (Asaps). Con una differenza. "Negli Stati Uniti – fa notare Bollani – gran parte degli incidenti per ipotermia non è legata ad amnesia dissociativa. Sono i genitori che hanno sottovalutato il rischio".

Ma cosa non funzionava nella vecchia bozza ministeriale, confezionata in fretta e furia? "Intanto dobbiamo essere sicuri che l’allarme non comprometta le funzioni del seggiolino – chiarisce Bollani –. Per accorgersi della presenza o assenza del bambino, immagino ci debba essere sempre un sensore di peso. Nessun problema per nuovi acquisti o sistemi integrati nelle auto. Ma tutto quello che dev’essere aggiunto, ha bisogno di una garanzia". Non è tutto. C’è un’osservazione critica proprio alla radice. Spiega Altroconsumo: "L’allarme dovrebbe scattare quando si sta per scendere dall’auto. Quindi non basta un’App sullo smartphone. Il sistema anti abbandono non può essere legato a un telefono. Se non c’è campo, se la batteria è scarica, se te lo dimentichi? Così non sarebbe efficace".

"Governo fermo – è critico Luigi Altamura dell’Anci –. E la notizia della bocciatura è passata nel più totale silenzio. Intanto si deve ripartire da zero". "Vorremmo sapere come si intendano aiutare le famiglie sul contributo di un milione previsto dalla Finanziaria per acquistare i seggiolini salva-vita", chiede Giordano Biserni di Asaps, l’associazione che si è mobilitata per prima. Poi si rivolge al ministro De Micheli: subito un nuovo testo. Sarà la volta buona?